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Brexit e disposizioni contenute nel Decreto-Legge 31 dicembre 2020 n. 183 ''Milleproroghe'' (Comunicati stampa del 2 gennaio 2021)
Brexit and measures contained in Decree Law No. 183 of 31 December 2020 (Press releases of 2 January 2021)

COMUNICATO RIVOLTO AGLI INTERMEDIARI BRITANNICI OPERANTI IN ITALIA IN MERITO ALLE DISPOSIZIONI SULLA BREXIT CONTENUTE NEL DECRETO "MILLEPROROGHE"

L'art. 22 del decreto-legge 31 dicembre 2020 n° 183 (cd. "Milleproroghe",) reca disposizioni sull'operatività degli intermediari e delle imprese di assicurazione britanniche dopo lo scadere del periodo di transizione (31 dicembre 2020) previsto dall'Accordo di recesso del Regno Unito dall'Unione europea.

L'articolo si propone, tramite l'estensione di alcune previsioni del decreto-legge 25 marzo 2019, n. 22, di agevolare un'ordinata gestione del passaggio dal regime fondato sul principio di mutuo riconoscimento in ambito europeo a quello applicabile agli intermediari di paesi terzi e, per tal via, una maggiore tutela degli interessi dei clienti.

Di seguito vengono richiamate le disposizioni relative agli intermediari che prestano servizi di investimento (di seguito, anche gli "intermediari"), rinviando per quelli che prestano attività bancaria e assicurativa ai siti, rispettivamente, della Banca d'Italia (https://www.bancaditalia.it/compiti/stabilita-finanziaria/informazioni-brexit/index.html) e dell'IVASS (https://www.ivass.it/consumatori/azioni-tutela/brexit/index.html).

E' previsto che gli intermediari che hanno presentato, entro la data di entrata in vigore del citato decreto-legge, un'istanza per operare in Italia come impresa di paese terzo ovvero per la costituzione di un intermediario italiano a cui cedere l'attività ma per i quali non sia ancora intervenuto il rilascio o il diniego dell'autorizzazione, possano continuare a prestare il servizio/attività già esercitato prima del termine del periodo di transizione, fino al rilascio dell'autorizzazione e comunque non oltre il 30 giugno 2021. In tale periodo, è consentito svolgere le sole attività per le quali è stata richiesta l'autorizzazione, limitandosi alla gestione dei rapporti esistenti. Non è quindi permessa l'acquisizione di nuovi clienti, né la modifica dei rapporti in essere mentre sono consentite le attività «life-cycle event » per i contratti derivati in essere non soggetti a compensazione da parte di una controparte centrale.

Gli intermediari legittimati a proseguire l'attività fino al rilascio dell'autorizzazione (e comunque non oltre il 30 giugno 2021) sono soggetti alla normativa nazionale applicabile alle imprese di paesi terzi e alla vigilanza delle competenti autorità italiane.

Gli intermediari che operano in regime di libera prestazione di servizi non possono prestare servizi di investimento nei riguardi della clientela al dettaglio come definiti dall'art. 1, comma 1, lettera m-duodecies, del TUF, e dei clienti professionali su richiesta come individuati ai sensi dell'art. 6, comma 2-quinquies, lettera b), e comma 2-sexies, lettera b), del TUF.

Gli intermediari che prestano servizi di investimento in Italia mediante lo stabilimento di succursale mantengono l'adesione al sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie italiano (Arbitro per le Controversie Finanziario) e aderiscono al Fondo Nazionale di Garanzia (FNG) secondo il relativo Statuto. Entro il termine di trenta giorni successivi alla fine del periodo di transizione, gli intermediari britannici dovranno prendere contatti con il FNG e perfezionare gli atti richiesti per l'adesione, compreso l'adempimento degli obblighi di contribuzione. Per consentire ai clienti di conoscere quale Sistema di Indennizzo è chiamato a tutelarli, gli intermediari suddetti dovranno fornire ai medesimi clienti adeguate informazioni il più presto possibile e, in ogni caso, non oltre quaranta giorni dal giorno successivo al termine del periodo di transizione. La comunicazione ai clienti dovrà essere chiara e formulata in un linguaggio semplice. I clienti dovranno inoltre essere resi edotti del referente da contattare per richiedere ulteriori informazioni o chiarimenti.

In caso di diniego dell'autorizzazione, gli intermediari britannici devono cessare le attività per le quali non hanno ricevuto l'autorizzazione nel più breve tempo possibile e comunque non oltre tre mesi dalla comunicazione del diniego, secondo modalità e tempi che non rechino pregiudizio ai clienti. Anche durante questo periodo, tali intermediari continuano a essere soggetti alle disposizioni applicabili alle imprese di paesi terzi e ai relativi poteri delle autorità di vigilanza; sono altresì assicurate, per gli intermediari operanti con succursale, le tutele rappresentate dai sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie e dai Sistemi di indennizzo italiani, nonché gli obblighi informativi previsti sopra.

Il decreto, infine, reca specifiche previsioni con riguardo agli effetti sui rapporti contrattuali in essere per gli intermediari chiamati a cessare l'attività, anche a seguito di mancata presentazione di una specifica domanda di autorizzazione o di diniego di autorizzazione. Tali intermediari devono, tra l'altro, restituire ai clienti le disponibilità liquide, i beni e gli strumenti finanziari, secondo le istruzioni ricevute dai clienti stessi.

Tutti gli intermediari britannici che prestano servizi di investimento in Italia sono chiamati ad assicurare ai clienti un'adeguata informazione riguardo agli effetti della Brexit sui rapporti contrattuali in essere.

Comunicato stampa in versione PDF


COMUNICATO RIVOLTO AI CLIENTI DI INTERMEDIARI BRITANNICI OPERANTI IN ITALIA IN RELAZIONE ALLA BREXIT

Dal 1° gennaio 2021, dopo lo scadere del periodo transitorio previsto dall'Accordo di recesso, l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea (Brexit) avrà rilevanti implicazioni sulla prestazione dei servizi finanziari ai clienti europei da parte degli intermediari britannici. Questi ultimi non possono più operare in Italia in base al principio del mutuo riconoscimento e possono prestare servizi di investimento solo se hanno ottenuto una nuova autorizzazione in Italia in base al vigente regime domestico per le imprese di paesi terzi[1].

Nel corso del 2020, le autorità italiane ed europee hanno intensificato gli sforzi per limitare i possibili disagi per i clienti. La Consob ha più volte richiamato l'attenzione degli  intermediari britannici a un'ordinata gestione delle mutate condizioni operative discendenti dalla Brexit (/web/area-pubblica/brexit-consob) e, più recentemente, si è rivolta  anche ai clienti di tali intermediari, invitandoli, tra l'altro, a verificare di avere ricevuto un'informazione adeguata (/documents/1912911/1929850/cs_20201112.pdf/a2184283-26ff-643f-915d-ba31ab90fcad).

Per assicurare un'ordinata gestione di questo processo, il decreto-legge "Milleproroghe" ha previsto norme specifiche a tutela dei clienti di intermediari aventi sede nel Regno Unito.

In particolare, per evitare discontinuità nella prestazione dei servizi di investimento e ridurre al minimo i disagi per i clienti, è stato previsto che le imprese di investimento e le banche del Regno Unito che hanno presentato, rispettivamente, alla Consob e alla Banca d'Italia un'istanza di autorizzazione non ancora perfezionata alla data del 31 dicembre possano comunque continuare ad operare fino all'ottenimento dell'autorizzazione[2]. Durante questo "periodo di grazia" – dal 1° gennaio 2021 sino al rilascio dell'autorizzazione e comunque non oltre il 30 giugno 2021–– tali intermediari non potranno stipulare nuovi contratti né modificare quelli esistenti; i clienti degli intermediari che operano con succursale saranno assistiti da un sistema di indennizzo italiano e potranno continuare ad accedere all'Arbitro per le controversie finanziarie (ACF).

Per consentire agli investitori di conoscere quale sistema di indennizzo è responsabile della protezione dei loro risparmi, i prestatori di servizi di investimento del Regno Unito dovranno fornire ai propri clienti le informazioni previste dalla legge, il più presto possibile e, in ogni caso, entro il 10 febbraio 2021.

Il decreto prevede inoltre che, in caso di diniego dell'autorizzazione, gli intermediari devono cessare i servizi e le attività di investimento non autorizzati, secondo modalità e tempi tali da non recare pregiudizio ai clienti; dovranno, inoltre, porre in essere tutte le operazioni necessarie all'ordinata chiusura dei rapporti già in essere, nel più breve tempo possibile, e comunque entro tre mesi dalla data del diniego, nel rispetto dei termini di preavviso per lo scioglimento dei contratti. Anche durante questo periodo saranno assicurate le tutele dei sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie e dei sistemi di indennizzo per gli investitori per gli intermediari britannici operanti in Italia con succursale.

Il decreto impone inoltre ai prestatori di servizi di investimento britannici, in particolare se hanno usufruito del "periodo di grazia", di assicurare un'adeguata informativa ai clienti sugli effetti della Brexit.

Si invitano comunque i clienti a prendere contatto direttamente con gli intermediari con cui intrattengono rapporti, specie qualora non abbiano ricevuto le necessarie informazioni, per ottenere tutte le indicazioni sulla possibilità di proseguire o meno i rapporti in essere.

Con riferimento agli intermediari del Regno Unito che cessano la prestazione dei servizi e delle attività di investimento in Italia (anche a seguito del diniego dell'autorizzazione), il decreto prevede la restituzione ai clienti delle disponibilità liquide, dei beni e degli strumenti finanziari di loro pertinenza, secondo le istruzioni fornite dai clienti stessi. È dunque essenziale che i clienti forniscano tempestivamente istruzioni agli intermediari (ad esempio, indicando un IBAN per accreditare le somme).

Si raccomanda nuovamente alla clientela che intenda recedere dal contratto o trasferirlo presso un altro operatore autorizzato di attivarsi tempestivamente e nel rispetto delle disposizioni contrattuali e di legge (che possono prevedere modalità particolari di esercizio dei diritti dei clienti).

La Consob sta provvedendo ad aggiornare l'elenco delle imprese di investimento dell'UE e di quelle dei paesi extra UE abilitate a operare in Italia dal 1° gennaio 2021, fornendo inoltre adeguata evidenza - nell'apposita sezione del proprio sito istituzionale (/web/area-pubblica/imprese-di-investimento) - delle imprese del Regno Unito non più autorizzate a offrire servizi alla clientela italiana nonché di quelle che potranno continuare a operare ai sensi del citato decreto-legge.

I clienti delle banche e delle imprese di assicurazione britanniche possono fare riferimento alle informazioni contenute, rispettivamente, nei siti della Banca d'Italia (https://www.bancaditalia.it/compiti/stabilita-finanziaria/informazioni-brexit/index.html) e dell'IVASS (https://www.ivass.it/consumatori/azioni-tutela/brexit/index.html).


[1] Al riguardo, si precisa che nel Bollettino della Consob (/web/area-pubblica/bollettino) sono consultabili le delibere di autorizzazione delle imprese di investimento britanniche, con indicazione dei servizi autorizzati e delle eventuali limitazioni operative o relative alla tipologia di clientela.

[2] Il decreto specifica che non è permessa alle imprese di investimento e alle banche la possibilità di continuare a prestare, al termine del periodo di transizione, servizi e attività di investimento in regime di libera prestazione di servizi nei riguardi dei clienti al dettaglio come definiti dall'art. 1, comma 1, lettera m-duodecies, del TUF, e dei clienti professionali su richiesta come individuati ai sensi dell'art. 6, comma 2-quinquies, lettera b), e comma 2-sexies, lettera b), del TUF.

Comunicato stampa in versione PDF

English version

MEASURES CONCERNING BRITISH FINANCIAL INTERMEDIARIES OPERATING IN ITALY AFTER BREXIT CONTAINED IN DECREE LAW NO. 183 OF 31 DECEMBER 2020

Article 22 of Decree Law No. 183 of 31 December 2020 (www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/12/31/20G00206/sg) includes provisions affecting the operation of British financial intermediaries and insurance companies after the expire of the transitional period (31 December 2020) envisaged by the EU-UK Withdrawal Agreement.

In particular, Article 22 of the mentioned Decree Law extends some of the measures contained in Decree Law No. 22 of 25 March 2019, with a view to facilitate the correct and orderly management of the transition from the European passport regime to the national regime for companies of non-EU countries, in order to better safeguard clients' interest.

The provisions dealing with financial intermediaries providing investment services and activities are recalled hereafter, whereas for those specifically dealing with the performance of banking and insurance activities, please refer, respectively, to the websites of the Bank of Italy (https://www.bancaditalia.it/compiti/stabilita-finanziaria/informazioni-brexit/index.html) and of the Ivass (https://www.ivass.it/consumatori/azioni-tutela/brexit/index.html).

On condition that they applied, before 31 December 2020, for a new authorisation to operate in Italy as a non-EU country firm or an Italian investment firm to which hand over activities, it is foreseen that the British financial intermediaries may carry on the activities performed before the end of the transitional period until such time as the authorisation is either granted or refused, in any case no later than 30 June 2021. During such period the operation is limited to the activities for which an authorisation is sought and to the outstanding contractual relationships. Therefore it is not allowed neither the opening of new contractual relationships nor the modification of the outstanding ones, whereas it is allowed to perform the activities in connection with the management of the so-called «life-cycle event » for derivatives contracts not subject to clearing by a central counterparty.

The financial intermediaries that are allowed to continue their operation as referred to above are subject to the national regime applicable to the firms of non-EU countries and to the supervision of the competent Italian authorities thereon.

Those financial intermediaries that operate under the regime of the freedom to provide services are forbidden from providing their services to retail clients (as defined in Article 1, para. 1, point m-duodecies of the Consolidated Law on Finance) and to professional clients upon request (as defined in Article 6, para. 2-quinquies, point b, and para. 2-sexies, point b, of the Consolidated Law on Finance).

Those financial intermediaries that operate in Italy through the establishment of branches keep their adherence to the Italian alternative dispute resolution system (Arbitro per le Controversie Finanziarie) and are due to adhere to the Italian compensation system (Fondo Nazionale di Garanzia, FNG) according to what provided for under the relative statute. Within 30 days from the expire of the transitional period, the British financial intermediaries are due to contact the FNG to fulfil the adherence requirements, including through the payment of the inherent financial contribution. The said financial intermediaries are required to provide the clients with the relevant information thereon, as soon as possible and no later than forty days from 1 January 2021. The information to the clients are to be provided in a clear and simple language and shall include the details for the contact person dealing with further information or clarifications.

Should the authorisation to continue the activities in the Italian territory be refused, the British financial intermediaries are compelled to cease such non-authorised activities into the shortest time possible and, in any case, no later than three months after the communication of the refusal decision, according ways and times  that are not detrimental to clients. During the wind-down period, the British financial intermediaries continue to be subject to the national regime applicable to non-EU countries firms and to the supervision of the competent Italian authorities thereon; during such period, the safeguards stemming from the adherence to the alternative dispute resolution system and to the compensation system are also ensured for the intermediaries operating in Italy through the establishment of branches and all intermediaries are bound by the same disclosure requirements as referred to above.

The Decree Law also includes specific provisions as concern the impacts on the outstanding contractual relationships with clients for those financial intermediaries that are compelled to cease their operation in Italy either because they did not apply to receive an authorisation or because the required authorisation was refused. Such intermediaries are due to refund the clients' money, financial instruments and other assets, according to the instructions received by them.

All British financial intermediaries providing investment services in Italy shall give their clients adequate information about the consequences of the Brexit on the outstanding contractual relationships.

 Press release PDF version


MEASURES  CONCERNING CLIENTS OF THE BRITISH FINANCIAL INTERMEDIARIES  OPERATING IN ITALY RELATED TO BREXIT CONTAINED IN DECREE LAW NO. 183 OF 31 DECEMBER 2020

From 1 January 2021, after the expire of the transitional period provided for in the EU-UK Withdrawal Agreement, the exit of the United Kingdom from the European Union (Brexit) will have significant impacts on the performance of financial services to clients in the Union by British financial intermediaries. Such intermediaries will have to obtain a new authorisation to continue providing investment services in Italy, in compliance with the national regime for non-EU countries firms[1].

In 2020, the European and Italian authorities did all efforts to mitigate the possible negative consequences for clients. Consob recommended several times British financial intermediaries to orderly manage the transition to a new regime in connection with Brexit (/web/area-pubblica/brexit-consob) and, most recently, invited such intermediaries' clients to verify they had received adequate  information about the actions taken to manage the said transition (/documents/1912911/1929850/p_release_20201112.pdf/1d68404e-8a01-45b1-c56f-68d7578ff861).

Aiming at ensuring an orderly process, Article 22 of Decree Law No. 183 of 31 December 2020 includes specific provisions for safeguarding the clients of the financial intermediaries established in the United Kingdom.

In order to avoid the discontinuation of the investment services provided and to minimise the adverse effects for clients, the Decree foresees that, on condition that they applied, before 31 December 2020, for a new authorisation to operate in Italy, British banks and investment firms may carry on their activities until such time as the authorisation is either granted or refused by the Italian competent authorities[2], in any case no later than 30 June 2021. During such period the said intermediaries are not allowed neither the opening of new contractual relationships nor the modification of the outstanding ones. The clients of financial intermediaries that operate in Italy through the establishment of branches will be protected both by the Italian compensation scheme and by the Italian alternative dispute resolution system (ACF).

The British financial intermediaries are required to provide the clients with the relevant information on compensation scheme as soon as possible and, in any case, no later than 10 February 2021.

The Decree Law also provides that, in case the authorisation to continue the activities in the Italian territory is refused, British financial intermediaries are compelled to cease such non-authorised activities within a timeframe and in a way that is not detrimental to their clients; they will also have to manage the wind-down of the outstanding contractual relationships in the shortest possible time and, in any case, no later than three months after the communication of the refusal decision and in compliance with the contractually agreed terms. During the wind-down period, the safeguards stemming from the adherence of the financial intermediaries operating under the right of establishment of branches to the alternative dispute resolution system and to the compensation scheme are also ensured.

In all circumstances, British financial intermediaries providing investment services shall provide to clients adequate information about the consequences of Brexit on the outstanding contractual relationships.

Clients are invited to contact British financial intermediaries, especially if they weren't informed properly, in order to obtain all necessary information concerning the possibility to either continue or cease the contractual relationship with them.

Those financial intermediaries that are compelled to cease their operation in Italy, either because they did not apply to receive an authorisation or because the required authorisation is refused, are due to refund the clients' money, financial instruments and other assets, according to the instructions received by them. It is thus of the utmost importance that the clients provide the British financial intermediaries with all necessary information (eg. the account IBAN to receive the foreseen refund).

Clients intending to withdraw from their contracts, or to transfer any such contract to another intermediary authorised to operate in Italy, are again urged to act promptly, in compliance with the legal and contractual provisions (which may require specific procedures to be followed).

Consob is updating the list both of EU investment firms and of third country firms other than banks authorised to operate in Italy from 1 January 2021, also providing adequate evidence - in the specific section of its website (/web/consob-and-its-activities/investment-firms) - of British investment firms no longer authorised to provide investment services to Italian clients and of those that instead could carry on their activities by virtue of what provided for under Decree Law No. 183 of 31 December 2020.

Clients of banks and insurance companies are invited to look for additional information on the websites of, respectively, the Bank of Italy (https://www.bancaditalia.it/compiti/stabilita-finanziaria/informazioni-brexit/index.html) and the Ivass (https://www.ivass.it/consumatori/azioni-tutela/brexit/index.html).


[1] In particular, in the Consob Bulletin (/web/area-pubblica/bollettino) are published the decisions of authorisation of the British financial intermediaries, along with the specification of the services that these are allowed to perform and the possible inherent operational limitations, also in connection with the types of clients serviced.

[2] The law decree specifies that, after the end of the transitional period, the performance of investment services and activities under the regime of the freedom of providing services by investment firms and banks is forbidden with respect to retail clients (as defined in Article 1, para. 1, point m-duodecies of the Consolidated Law on Finance) and to professional clients upon request (as defined in Article 6, para. 2-quinquies, point b, and para. 2-sexies, point b, of the Consolidated Law on Finance).

 Press release PDF version

02 gennaio 2021