Senato
VI Commissione Permanente
FINANZE E TESORO
"Indagine conoscitiva sugli aspetti finanziari, monetari e creditizi
connessi all'allargamento dell'Unione Europea"
Audizione del Presidente della Consob, Prof. Luigi Spaventa e
del Responsabile dell'Ufficio Relazioni Internazionali, Dott. Carlo Biancheri
Roma, 13 maggio 2003
Il processo di allargamento dell'Unione Europea rappresenta ormai un fatto compiuto. Il Trattato di adesione è stato firmato ed i rappresentanti dei dieci Paesi, per i quali l'ingresso a pieno titolo nell'Unione è previsto per il 2004 sono, tuttavia, già ammessi a partecipare alle riunioni del Consiglio e dei suoi gruppi di lavoro come uditori ed hanno diritto di
essere consultati sulle iniziative in corso di adozione. Per altri due Paesi, la Romania e la Bulgaria, la data di ingresso è prevista per il 2007.
La reale integrazione dei mercati di valori mobiliari e la capacità di assicurare un'adeguata regolamentazione e vigilanza di tali mercati rappresenta, tuttavia, una sfida per tutte le parti interessate.
L'apertura dei mercati rappresenta un'opportunità di espansione per le imprese dei Paesi dell'Unione e per i Paesi candidati. E', tuttavia, necessario mantenere la "fiducia" nei mercati e la stabilità dei sistemi al fine di garantire adeguata protezione agli investitori e, in particolare, ai risparmiatori.
L'ingresso dei Paesi candidati comporta, per il mercato mobiliare, l'applicazione del principio del cosiddetto "passaporto europeo" basato sul "mutuo riconoscimento" delle autorizzazioni e della vigilanza. Questo implica che gli intermediari finanziari italiani (così come quelli degli altri Paesi dell'Unione) potranno liberamente stabilirsi attraverso
succursali nei Paesi candidati o prestare i loro servizi in via trasfrontaliera "cross-border" sulla base dell'autorizzazione delle competenti autorità italiane (Consob e Banca d'Italia) e, viceversa, che soggetti (banche e imprese di investimento) autorizzate nei Paesi candidati potranno liberamente fornire i loro servizi in tutti gli altri Paesi dell'Unione.
Il principio del "passaporto europeo" può operare sull'intero territorio dell'Unione in quanto esiste un'armonizzazione delle condizioni di autorizzazione, operatività e vigilanza degli intermediari, nonché sulle condizioni di ammissione dei titoli alla quotazione che si fonda su direttive adottate a partire dalla fine degli anni 70, costantemente
aggiornate e perfezionate (si pensi al Piano d'Azione per realizzare il mercato interno integrato dei servizi finanziari entro il 2005 approvato dal Consiglio Europeo di Lisbona). Il buon funzionamento del mercato interno dei servizi finanziari presuppone, inoltre, una costante collaborazione tra le autorità di vigilanza che, anche a seguito delle raccomandazioni formulate dal
cosiddetto Comitato Lamfalussy (approvate dal Consiglio Europeo di Stoccolma e dal Parlamento Europeo) ha trovato la sua sede formale nel CESR (European Committe of Securities Regulators) formalmente istituito dalla Commissione Europea con decisione del giugno 2001.
E', pertanto, di fondamentale importanza assicurare che il cosiddetto 'acquis comunitario' sul mercato interno dei servizi finanziari sia pienamente recepito e siano adottate norme adeguate per quanto attiene l'autorità di vigilanza di settore. In particolare, che ne sia assicurata l'indipendenza, l'imparzialità, la capacità di "enforcement"
e la disponibilità a prestare la cooperazione necessaria alle autorità di vigilanza di altri Paesi nonché ad interagire con le stesse. E', altresì, importante che lo staff dell'organo di controllo sia adeguatamente retribuito così da contenere per quanto possibile fenomeni di corruzione e abuso di informazioni riservate e mantenere un personale tecnicamente
qualificato.
Le borse dei Paesi candidati hanno dimensioni ridotte, i volumi intermediati sono poco significativi, gli emittenti sono spesso scarsamente trasparenti, le regole di "corporate governance" non particolarmente sviluppate ed il controllo, in un numero significativo di casi, risulta tuttora saldamente tenuto dalla "mano pubblica". I servizi di "post trading"
appaiono essere poco efficienti e talvolta non efficaci. Gli intermediari, in particolare, gli intermediari non bancari sono scarsamente capitalizzati, anche ove le direttive in materia di adeguatezza patrimoniale sono state recepite i requisiti sono stati fissati alla soglia minima consentita.
Il principio del passaporto europeo cui si è fatto cenno in precedenza fa sì, tuttavia, che prodotti finanziari emessi o negoziati sui quei mercati possano essere liberamente collocati in tutta l'Unione e che gli intermediari possano liberamente circolare in Europa. Si potrebbero, pertanto, ipotizzare situazioni di cosiddetto "dumping" regolamentare che possono,
tuttavia, considerato il particolare settore avere conseguenze sia per la protezione del risparmio investito che per la stabilità del sistema.
La Commissione Europea, seppure all'inizio del processo di allargamento sembrava avere sottovalutato gli aspetti connessi al possibile impatto dell'allargamento sul mercato mobiliare, è adesso ben consapevole della necessità di assicurare che l'integrazione non crei un "unlevel playing field" e non abbia impatti negativi sulla stabilità.
Il rapporto strategico pubblicato nell'autunno del 2002 ed i rapporti relativi ai singoli Paesi riconoscono che progressi sono stati fatti, in molti casi la legislazione è stata allineata ma, soprattutto per quanto riguarda i mercati mobiliari, sono necessari ulteriori progressi in tempi ravvicinati. Al fine di raggiungere l'obiettivo la Commissione Europea ha previsto forme di
assistenza ai Paesi Candidati tramite progetti finanziati dal fondo Phare o dal fondo TAIEX e, la Direzione Generale Mercato Interno, responsabile per l'"acquis comunitario" di settore (in cooperazione con la Direzione Generale Allargamento) ha promosso fin dal 2001 i cosiddetti "peer review", ovvero missioni di breve periodo di gruppi di esperti forniti dalle
autorità di controllo degli Stati Membri nei Paesi Candidati per valutare i sistemi di vigilanza e la loro rispondenza agli standards internazionali, formulando ove necessario, raccomandazioni per i necessari miglioramenti. La Commissione Europea, infatti, ha da tempo riconosciuto che se i propri funzionari sono in grado di valutare la formale rispondenza delle legislazioni
all'"acquis", per poter valutare la "capacità di vigilanza" dell'autorità di controllo sono necessari veri e propri esperti.
Le raccomandazioni formulate dagli esperti nel corso dei "peer review" vengono discusse con la Commissione Europea che le trasforma in un "Action Plan" per il Paese candidato che si impegna a darvi attuazione secondo le scadenze concordate. Il rispetto delle scadenze viene poi verificato nel corso di un successivo "peer review".
La Consob è stata sensibile ai problemi posti dall'allargamento e alla necessità di fornire supporto alle autorità di vigilanza dei Paesi candidati (e anche di quelli non candidati ma legati all'Unione da Accordi di Associazione come l'Albania) ben prima della finalizzazione dell'Agenda 2000.
Sin dalla metà degli anni novanta, la Consob ha organizzato programmi di formazione per il personale degli organi di controllo dei paesi candidati all'Unione Europea, ha fornito i propri esperti per i "peer review" (Polonia, Malta e Romania), per progetti finanziati dal TAIEX e dal fondo Phare. In particolare, nel 2000-2001 Consob ha partecipato come "junior
partner" ad un gemellaggio con la Polonia gestito dalla COB francese mentre nel 2002 ha concluso un accordo di gemellaggio con la Romania, attualmente in corso di svolgimento, ed ha trasferito a Bucarest per un anno un proprio Consigliere Pre-Adesione per gestire un complesso progetto che prevede attività "in loco" anche da parte di altre istituzioni interessate al
processo di allargamento quali la Banca d'Italia, la Borsa Italiana S.p.A. e la Monte Titoli S.p.A. La Consob ha, altresì assicurato la disponibilità al Ministero dell'Economia e delle Finanze di un congruo numero di esperti da impiegarsi nel corso di un gemellaggio con la Repubblica Ceca nel settore del mercato dei valori mobiliari.
La Consob, inoltre, ove le legislazioni locali lo consentivano ha già provveduto a concludere accordi per lo scambio di informazioni riservate a fini di vigilanza con le commissioni di valori dell'Ungheria (14 settembre 1998), della Polonia (4 maggio 2000), della Slovenia (23 maggio 2002) e della Repubblica Ceca (25 maggio 2002) mentre nel marzo 1996, era stata sottoscritta con
l'autorità di Malta un'intesa per il mantenimento della confidenzialità delle informazioni scambiate. La Consob sta attualmente negoziando un accordo di cooperazione con la Commissione di valori slovacca ed altre iniziative per accordi con altre autorità sono allo studio.
Allegato 1:Dati capitalizzazione di borsa titoli quotati tabella da FESE/FIBV (per i dati disponibili)
SCHEDE
ESTONIA
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Mercato di dimensioni ridotte. Vi è una sola borsa, la Borsa di Tallin, controllato (con il 60,3% delle quote azionarie) dalla Borsa di Helsinki.
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Alla fine del 2000, la capitalizzazione era di 2 miliardi di Euro, al 98% derivante da titoli azionari. Il turnover del 2000 è stato pari a 352 milioni di Euro.
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A partire dal 1° gennaio 2002, in Estonia vi è un'unica autorità di vigilanza competente per l'intero settore finanziario (banche, assicurazioni, valori mobiliari). La Financial Supervision Authority (FSA) è interamente finanziata da contributi dei soggetti vigilati.
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Il numero di dipendenti della FSA incaricati della supervisione dei mercati di valori mobiliari è limitato, ma potrebbe essere sufficiente per lo svolgimento delle funzioni assegnate.
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La FSA dispone del potere di irrogare sanzioni di natura amministrativa.
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La nuova normativa di settore, entrata in vigore il 1° gennaio 2002, se teoricamente in linea con i principi IOSCO (International Organization of Securities Commissions), non sembra essere applicata in pratica.
UNGHERIA
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In Ungheria esistono due mercati, la Borsa di Budapest e la Borsa di Merci (Commodities) sempre di Budapest. Le transazioni OTC sono proibite. Le quote azionarie di entrambi i mercati sono detenute interamente dai membri delle stesse.
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La capitalizzazione alla fine del 2000 era di 7.000 miliardi di fiorini ungheresi (circa 30 miliardi di Euro). Il turnover del 2000 è stato pari a 8.500 miliardi di fiorini (circa 37 miliardi di Euro).
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Dal 1° aprile 2000 vi è un'autorità di vigilanza unica per i tre settori finanziari (la Hungarian Financial Supervisory Authority, HFSA). E' un organismo indipendente finanziato interamente da contributi provenienti da soggetti vigilati, ma il budget della HFSA è incluso nel budget del Ministero delle Finanze.
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Il Presidente della HFSA è eletto dal Parlamento nominato dal governo su proposta del Primo Ministro e d è assistito da un Vice Presidente nominato dal Primo Ministro su proposta del Ministro delle Finanze. Le decisioni della HFSA sono competenza esclusiva del Presidente. Non esiste un collegio, vi sono solo delle commissioni "di consultazione" che assistono il
Presidente. La struttura della HFSA viene coordinata dal Vice Presidente.
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La HFSA non ha il potere di emanare legislazione secondaria, potere esclusivo del governo e del Parlamento.
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La normativa, le cui ultime modifiche risalgono al 1996, viene giudicata in linea con i principi IOSCO, sono necessari, tuttavia, miglioramenti nella capacità di "enforcement". Al fine di un completo allineamento con gli standards è necessario provvedere per quanto attiene alla regolamentazione secondaria attribuendo opportuni poteri all'autorità di vigilanza
e rimuovere il divieto di transazioni OTC.
CIPRO
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Il mercato cipriota appare di dimensioni ridotte. Esiste un solo mercato: la Borsa di Cipro.
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La capitalizzazione alla fine del 2000 era di 7,12 miliardi di sterline cipriote, di 8,2 miliardi includendo obbligazioni statali e private. Il turnover del 2000 è stato pari a 6,2 miliardi di sterline cipriote (di cui il 93,3 % in azioni).
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La Commissione di vigilanza (Securities and Exchange Commission, SEC) è un organismo indipendente, finanziato solo parzialmente da contributi provenienti dai proventi dell'attività della Borsa di Cipro. La nuova normativa prevede la possibilità di ottenere contributi da soggetti vigilati e di trattenere le somme derivanti dall'irrogazione di sanzioni
amministrative.
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La SEC è composta da cinque membri nominati dal Consiglio dei Ministri per un termine di cinque anni.
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La SEC ha il potere di emanare legislazione secondaria, ma questa deve essere sottoposta all'approvazione del Parlamento. Ha il potere di imporre sanzioni amministrative anche per i casi di insider trading.
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La SEC ha estese competenze in materia di intermediari finanziari, mercati, organismi di investimento collettivo ed emittenti.
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La normativa, le cui ultime modifiche risalgono al 2001, viene giudicata generalmente in linea con i principi IOSCO, esistono tuttavia dubbi sull'adeguatezza della normativa relativa ai fondi d'investimento
SLOVENIA
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Il mercato sloveno è relativamente piccolo. La Borsa di Lubiana è divisa in due segmenti: il mercato ufficiale, con requisiti di ammissione più stringenti, ed il "free market", che ha procedure di ammissione a quotazione e di contrattazione semplificate. Esiste anche un mercato OTC dove vengono trattati valori mobiliari di società non quotate. La Borsa di
Lubiana è una società per azioni le cui quote sono detenute da 33 banche.
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La capitalizzazione del 2000 è stata di 966,8 miliardi di Tolar sloveni (SIT) circa 4,4 miliardi di Euro. Il turnover per l'anno 2000 è stato pari a 269,62 miliardi di SIT (circa 1,2 miliardi di Euro).
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Gran parte dei valori mobiliari quotati (azioni ed obbligazioni) sono il prodotto delle privatizzazioni.
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Non è trattato alcun tipo di prodotto derivato.
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La Commissione di vigilanza (Securities and Market Agency, SMA) è un organismo indipendente. E' finanziata da contributi dei soggetti vigilati.
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Il Direttore della Sma ed i membri del Consiglio sono nominati dal governo.
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La SMA ha il potere di emanare legislazione secondaria, ma non dispone del potere di imporre sanzioni amministrative, che sono di competenza dell'autorità giudiziaria.
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La FMA vigila sull'attività degli mercati finanziari e sugli intermediari finanziari ed ha come obiettivo la promozione di condizioni stabili sui mercati finanziari, la protezione degli investitori e la trasparenza dei mercati finanziari.
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La normativa, la cui ultima modifica risale al 1999, viene giudicata in linea con i principi IOSCO, Viene comunque raccomandato il rafforzamento dei poteri di "enforcement" e l'eliminazione delle restrizioni nelle regole di investimento dei fondi.
POLONIA
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Mercato piccolo, soprattutto se paragonato ai Paesi dell'Europa centrale ed orientale comparabili per dimensione e popolazione. Vi è un solo mercato di borsa, la Borsa di Varsavia, un piccolo mercato OTC (Central Table of Offers), sempre di proprietà della Borsa di Varsavia, ed un mercato interbancario per la contrattazione di titoli di Stato, gestito dalla Banca di Polonia.
La Borsa di Varsavia è una società per azioni il cui controllo è tuttora del Ministero del Tesoro, al quale si aggiungono quote azionarie in possesso di banche ed intermediari finanziari.
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La capitalizzazione della Borsa di Varsavia alla fine del 2001 era di 130,4 miliardi di sloty polacchi. Il turnover del 2001 è stato pari a 190 miliardi di sloty. La capitalizzazione della Central Table of Offers era, sempre alla fine del 2001, di 230 milioni di sloty, mentre il turnover era pari a 313 milioni di sloty.
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Non è consentita la contrattazione di valori mobiliari fuori dai suddetti mercati.
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La Commissione di vigilanza (Polish Securities and Exchange Commission, PSEC) viene definita come un'autorità amministrativa del governativa, dotata di indipendenza operativa. E' finanziata in parte dalla Stato ed in parte da contributi di soggetti vigilati (circa al 50% ciascuno).
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La Commissione è composta da un Presidente, nominato dal Primo Ministro su proposta congiunta del Presidente della Banca di Polonia e del Ministro delle Finanze, da due Vice Presidenti, sempre nominati dal Primo Ministro su proposta del Presidente, e da un rappresentante di ciascuno dei seguente organismi: Banca di Polonia, autorità Antitrust e di Protezione dei Consumatori,
Ministero delle Finanze, Ministero dell'Economia, Ministero dell'Agricoltura e Ministero del Tesoro. Nessuno dei membri della commissione è nominato per un periodo di tempo prefissato.
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Ha 175 dipendenti ed il numero di dipendenti appare sufficiente per lo svolgimento delle funzioni ad essa assegnate dalla legge.
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La PSEC non ha il potere di emanare legislazione secondaria, potere esclusivo del Ministero delle Finanze. Ha il potere di imporre sanzioni pecuniarie di natura amministrativa.
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La PSEC esercita la propria vigilanza sull'attività degli intermediari finanziari, sui fondi d'investimento, sulle società di gestione dei fondi, sui depositi centralizzati di titoli, sui mercati organizzati e sugli emittenti.
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La normativa, le cui ultime modifiche risalgono al 2000, viene giudicata teoricamente in linea con i principi IOSCO. I poteri della PSEC in materia di vigilanza sugli emittenti, sul funzionamento della vigilanza interna degli intermediari finanziari e delle società di gestione dei fondi, sul sistema di vigilanza sulle transazione effettuate sui mercato organizzati devono essere
rafforzati.
REPUBBLICA CECA
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Mercato moto piccolo ed ancora influenzato dagli effetti della privatizzazione dell'inizio degli anni 90. Nonostante questo vi sono due mercati, la Borsa di Praga ed un mercato OTC, RM-System, che però appare essere autorizzato come un "broker-dealer".
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La capitalizzazione alla fine del 2001 era di 17,64 miliardi di dollari (9,15 milioni di dollari in azioni, il resto in obbligazioni) Il mercato azionario è illiquido, diversamente dal mercato obbligazionario.
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Prodotti derivati vengono trattati solo OTC.
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La Commissione di vigilanza (Czech Securities Commission, CSC) è un organismo indipendente ed è interamente finanziata dalla Stato.
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Il Presidente ed i membri del Presidium sono nominati dal governo per un periodo di cinque anni. Sono tenuti a riferire al parlamento, trimestralmente, semestralmente ed annualmente.
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Ha 125 dipendenti, ma il numero viene giudicato non sufficiente.
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La CSC dovrebbe dispone del potere di emanare legislazione secondaria dall'agosto 2002. Detto potere era prima di competenza esclusiva del Ministero delle Finanze
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La CSC esercita la propria vigilanza sull'attività degli intermediari finanziari, sulle banche quando svolgono attività di intermediazione finanziaria, sui fondi d'investimento, sulle società di investimento, sui mercati organizzati, sugli emittenti quotati e sul Securities Centre (il registro dei valori mobiliari).
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La normativa, aggiornata ultimamente nel 2000, viene giudicata generalmente in linea con i principi IOSCO. Permangono fattori di criticità in relazione alla vigilanza ed ai requisiti patrimoniali.
LETTONIA
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Mercato molto piccolo e poco liquido, come quello degli altri Paesi baltici. Vi è un solo mercato di borsa, la Borsa di Riga, che tratta principalmente titoli frutto del processo di privatizzazioni .
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La capitalizzazione alla fine del 2001 era di 736,7 milioni di LVL, di cui 438,58 in titoli azionari. Il turnover totale del 2001 è stato pari a 531,4 milioni di LVL, prodotto al 78,6% da operazioni su titoli di stato.
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A partire dal 1° luglio 2001, in Lettonia vi è un'unica autorità di vigilanza competente per l'intero settore finanziario (banche, assicurazioni, valori mobiliari). La Latvian Financial and Capital Markets (LCMC) è attualmente finanziata da un complesso sistema che vede la compartecipazione dello Stato; alla fine di un periodo di transizione di 7 anni (a
partire dal 2001) sarà interamente finanziata da contributi dei soggetti vigilati.
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Il Consiglio della LCMC è composto dal Presidente e dal Vice presidente che vengono nominati dal Parlamento per un periodo di sei anni, rinnovabile una sola volta, e dai tre membri dello staff della LCMC, nominati nel Consiglio dal Presidente, per un totale di cinque membri. In materia di regolamentazione, il Consiglio è assistito da un Comitato consultivo composto da quattro
membri dello staff, nominati caso per caso dal Presidente, e quattro rappresentanti delle organizzazioni professionali di settore.
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Il personale della LCMC incaricato della vigilanza di settore viene considerato qualificato ed esperto per lo svolgimento delle proprie funzioni ed il numero dei funzionari è giudicato sufficiente.
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La LCMC dispone del potere di emanare legislazione secondaria.
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Come sopra menzionato, la LCMC esercita le proprie funzioni di supervisioni sull'intero settore finanziario, includendo di conseguenza la vigilanza sui mercati di valori mobiliari.
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La normativa viene giudicata generalmente in linea con i principi IOSCO.
LITUANIA
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Mercato piccolo e poco liquido. Esiste un solo mercato di borsa, la Borsa Nazionale della Lituania, ma un rilevante numero di transazioni (i 4/5) avviene OTC. La Borsa nazionale della Lituania è divisa in due segmenti: il Main Market, a sua volta diviso in Official e Current, e l'Unlisted Securities Market. Nell'Unlisted Securities Market sono presenti titoli fondamentalmente
illiquidi, mentre i titoli più trattati sono quotati sui segmenti Main e Current, che hanno però diversi requisiti di ammissione ed informativi (più stringenti quelli del Main). La Borsa Nazionale della Lituania è una società per azioni, la cui quota di controllo (44,3 %) è detenuta dal Ministero delle Finanze.
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La capitalizzazione alla fine del 2001 era di3,5 miliardi di Euro. Il turnover del 2001 è stato pari a 1.841 milioni di Lita lituane (circa 533 milioni di Euro). La percentuale delle operazioni su obbligazioni è pari al 54 % del totale.
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Non è trattato alcun tipo di prodotto derivato.
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La Commissione di vigilanza (Lithuanian Securities Commission, LSC) è un'istituzione indipendente, ma direttamente responsabile verso il Parlamento. E'interamente finanziata dallo Stato.
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La LSC è composta da un Presidente e quattro commissari nominati dal Parlamento su proposta del proprio Presidente per un termine di cinque anni, rinnovabile una sola volta.
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Il personale della LSA è qualificato ma non sufficiente.
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La LSA dispone di un limitato potere di emanare regolamenti al cui rispetto sono tenuti i soggetti vigilati. Non ha il potere di irrogare direttamente sanzioni pecuniarie di natura amministrativa, ma deve affidarsi all'autorità giudiziaria.
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La LSC è responsabile per la supervisione e la regolamentazione dei mercati di valori mobiliari, inclusa la vigilanza sugli intermediari finanziari, sui fondi d'investimento, e sugli emittenti.
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La normativa, i cui ultimi aggiornamenti risalgono al dicembre 2001, viene giudicata generalmente in linea con i principi IOSCO. Fattori di criticità attengono ai poteri di enforcement, al livello di trasparenza relativo alle società quotate sul segmento Current della Borsa nazionale di Lituania ed ai requisiti di capitale.
MALTA
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La Borsa di Malta (Malta Stock Exchange), costituita nel 1990 e completamente computerizzata fin dal 1996, costituisce allo stato il luogo esclusivo ove possono essere negoziati titoli ammessi alla quotazione sullo stesso. Nel 2002, la capitalizzazione di borsa ha raggiunto un controvalore di 4 miliardi di euro, con un turnover di 190,00 milioni di euro rispetto ai 420,00 dell'anno
precedente. Alla fine dell'anno, si registravano 13 titoli azionari, 23 obbligazionari, 36 titoli di stato, 56 fondi comuni locali e 321 esteri quotati in borsa. Il mercato mobiliare locale si caratterizza pertanto per la scarsa liquidità.
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Con l'entrata in vigore del Malta Financial Services Act, dal primo ottobre 2002 la Malta Financial Services Authority (MFSA) accentra le responsabilità di supervisione sui settori bancario, mobiliare ed assicurativo. In passato, competenze di vigilanza erano altresì attribuite alla borsa. Permangono comunque, in capo alla banca centrale, competenze di vigilanza sulla
stabilità complessiva del sistema finanziario maltese. La MFSA è un'autorità indipendente con un elevato livello di autonomia rispetto al governo e interamente finanziato dal mercato.
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L'entrata in vigore del Malta Financial Services Act ha dotato l'autorità maltese di più pregnanti poteri di indagini e, soprattutto, della possibilità di cooperare per finalità di vigilanza con autorità estere.
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Tuttora in fase di recepimento sono le direttive comunitarie in materia di requisiti patrimoniali degli intermediari, offerte pubbliche di acquisto e ammissione a quotazione sui mercati ufficiali. In relazione a tale ultima funzione, con il passaggio delle funzioni di vigilanza dalla borsa alla MFSA, è stata costituita una specifica listing authority.
SLOVACCHIA
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Mercato piccolo e poco liquido, anche a paragone dei mercati degli altri Paesi dell'Europa centrale ed orientale. Sono operanti due mercati: la Borsa di Bratislava e la Borsa Slovacca, organizzatore di mercato OTC. Quest'ultimo mercato non è più operativo dalla fine del 2002. Nel 1992-93 a seguito del programma di privatizzazione delle società di proprietà
statale (3 milioni di vouchers distribuiti ai cittadini slovacchi) il mercato è stato attivo. L'azionariato della Borsa di Bratislava è diviso tra 20 intermediari finanziari, principalmente banche.
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La capitalizzazione del 2001 è stata di 568,5 miliardi di SKK, divisa tra 167,7 miliardi per azioni quotate sulla Borsa di Bratislava (120,8 miliardi nel primo quarto del 2002), 293,6 miliardi per obbligazioni quotate sulla Borsa di Bratislava (304,6 miliardi nel primo quarto del 2002) e 107,3 miliardi per azioni quotate sulla Borsa Slovacca. Il turnover del 2001 è stato pari a
393,5 miliardi di SKK.
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La liquidità è molto maggiore per le obbligazioni che per le azioni (solo 10 titoli possono considerarsi liquidi).
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Non è trattato alcun tipo di prodotto derivato.
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La Commissione di vigilanza (Financial Market Authority, FMA) è un organismo indipendente che esercita la propria vigilanza sia sul settore dei valori mobiliari che su quello assicurativo. E' attualmente finanziato dalla Stato; in futuro sarà finanziato dai soggetti vigilati.
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Vi è un Direttore Generale responsabile dell'autorizzazione e della vigilanza sui soggetti sottoposti alla supervisione della FMA (è nominato dal governo su proposta del Ministro delle Finanze per un termine di quattro anni), un Consiglio che ha competenza in materia di ricorsi contro le decisioni del direttore Generale, di budget e di fissazione dei contributi dei soggetti
vigilati (5 membri nominati dal governo per un termine di cinque anni, quattro su proposta del Ministero delle Finanze ed uno su proposta della Banca nazionale) ed un Comitato di Supervisione che ha funzione di controllo sulla gestione economica della FMA, inclusa l'approvazione del budget (5 membri nominati dal governo, il Presidente su proposta del Ministro delle Finanze, il Vice
Presidente su proposta della Banca Nazionale e gli altri tre membri su proposta delle associazioni di categorie dei soggetti vigilati).
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Ha 85 dipendenti, ma il numero viene giudicato non sufficiente.
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La FMA non ha il potere di emanare legislazione secondaria, potere esclusivo del Ministero delle Finanze.
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La FMA vigila sull'attività degli intermediari finanziari, delle banche quando agiscono come intermediari finanziari o depositari, sui fondi d'investimento, sulle società di gestione dei fondi, sui depositi centralizzati di titoli, sulla Borsa, sugli emittenti e sulle OPA.
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La normativa, che ha subito cambiamenti recenti (aprile 2002 e gennaio 2003), viene giudicata teoricamente in linea con i principi IOSCO. Fattori di criticità attengono all'informazione dei titoli quotati ed alla protezione degli azionisti di minoranza.