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Pubblicato il nuovo quaderno FinTech dal titolo "La fiducia nel robo advice: evidenze da uno studio sperimentale" (21 settembre 2020)

Il settimo quaderno FinTech è parte di una più ampia indagine sul fenomeno del FinTech che Consob ha avviato nel 2016, in collaborazione con numerose università italiane, con l'obiettivo di esplorare opportunità e rischi derivanti dall'applicazione dell'innovazione tecnologica all'offerta dei servizi finanziari.

In particolare, lo studio integra il filone di ricerca dedicato al robo advice con un contributo originale sui comportamenti di una specifica fascia di potenziali clienti di robo advisor, ossia i cosiddetti millennials e post-millenials, che, secondo un approccio evidence based, potrebbero essere tenuti in considerazione nell'ambito di specifiche iniziative a tutela dell'investitore. In particolare, la ricerca si propone di verificare se la propensione di un individuo a seguire una raccomandazione di investimento cambi secondo che il consiglio venga formulato da un consulente umano ovvero da un robo advisor.

A tal fine, il lavoro utilizza dati ed evidenze raccolte nell'ambito di un esperimento di laboratorio, disegnato e organizzato in linea con le indicazioni dell'economia sperimentale. Dai risultati dell'esperimento, che ha coinvolto circa 180 studenti universitari della Luiss, emerge che la probabilità che un individuo segua una raccomandazione di investimento non dipende dalla natura del consulente (ossia prescinde dal fatto che il consulente sia fisico o digitale), bensì dal divario tra la scelta effettuata in autonomia prima di ricevere il consiglio e la scelta raccomandata dal consulente.

Nel dettaglio, la probabilità che l'investitore sia disposto a seguire le indicazioni del consulente (umano o robo) aumenta se il portafoglio consigliato coincide con quello precedentemente scelto in autonomia. Tale evidenza potrebbe essere spiegata, tra le altre cose, da una propensione al cosiddetto ‘confirmation bias' (ossia l'attitudine a considerare tra le informazioni disponibili soprattutto quelle che confermano ipotesi e opinioni preesistenti).

Nei casi in cui la scelta autonoma differisce dalla raccomandazione ricevuta, i partecipanti sembrano più propensi a seguire i consigli del consulente umano e meno propensi a seguire i consigli formulati da un algoritmo. Infine, i risultati mostrano che le studentesse partecipanti all'esperimento tendono a seguire i consigli ricevuti dal consulente fisico più di frequente se il consulente è una donna rispetto al caso in cui la raccomandazione sia stata formulata da un uomo.

21 settembre 2020