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ESMA, EBA ed EIOPA avvertono i consumatori circa i rischi delle criptovalute

L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), l'Autorità bancaria europea (EBA) e l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) (di seguito collettivamente "le tre Autorità europee di vigilanza"), avvertono i consumatori circa i rischi legati all'acquisto e/o alla detenzione delle cosiddette criptovalute.

Le criptovalute attualmente disponibili sono una rappresentazione digitale di valore, non sono emesse né garantite da banche centrali né da altra autorità pubblica e non hanno lo status legale di valuta o di moneta. Sono strumenti ad alto rischio e generalmente non sono garantite da attività materiali né sono regolamentate dalla legislazione dell'Unione Europea. Non offrono pertanto alcuna tutela giuridica ai consumatori. Le tre Autorità europee di vigilanza ritengono preoccupante il crescere del numero dei risparmiatori che acquista criptovalute, spesso con l'aspettativa di vederne continuamente aumentare il valore, senza tuttavia essere in alcun modo consapevoli dell'alto rischio di perdere il denaro investito.

Criptovalute quali il Bitcoin, il Ripple, l'Ether e molte altre ultimamente hanno mostrato un'elevata volatilità, con marcate fluttuazioni giornaliere nel prezzo. Il valore del Bitcoin, per esempio, è nettamente aumentato nel 2017, passando dai circa 1.000 € di gennaio agli oltre 16.000 € di metà dicembre, per poi scendere a 5.000 € all'inizio di febbraio, con un calo di quasi il 70%. Di recente il Bitcoin ha recuperato all'incirca il 40% rispetto ai minimi e attualmente è scambiato intorno ai 7.000 €. Si stima che la capitalizzazione di mercato complessiva delle cento maggiori criptovalute abbia ormai superato, a livello globale, l'equivalente di 330 miliardi di euro.

Perché l'acquisto di criptovalute è un rischio per i consumatori?

Le tre Autorità di vigilanza europee avvertono i consumatori che le criptovalute possono rivelarsi estremamente rischiose e sono di solito sono altamente speculative. Chi acquista valuta virtuale deve essere consapevole del rischio di perdere gran parte del denaro investito, se non addirittura di perderlo completamente. Il consumatore che acquista criptovalute o prodotti finanziari con esposizione diretta alle criptovalute si espone a una quantità di rischi, dovuti in particolare ai seguenti fattori:

  • volatilità estrema e rischio di bolla speculativa: la maggioranza delle criptovalute sono estremamente volatili nel prezzo e hanno mostrato chiari segni di bolla speculativa. Chi decide di acquistare criptovalute o prodotti finanziari che abbiano come sottostante una criptovaluta deve essere consapevole del rischio di perdere gran parte del denaro investito, se non addirittura di perderlo completamente.
  • assenza di tutele: nonostante i requisiti antiriciclaggio dell'UE, che entreranno in vigore nel corso del 2018 e si applicheranno ai provider di portafogli digitalie alle piattaforme di negoziazione di criptovalute, le valute virtuali non sono regolamentate dalla legislazione dell'UE e, analogamente, non lo sono neppure la loro negoziazione né i portafogli digitali utilizzati per detenerle, memorizzarle e trasferirle. Ciò significa che chi compra e detiene criptovalute non beneficia di alcuna delle garanzie e salvaguardie normalmente associate ai servizi finanziari regolamentati. Per esempio, se una piattaforma per la negoziazione di criptovalute o un provider di portafogli digitali falliscono, cessano l'attività, sono vittima di un attacco informatico, sono accusati di appropriazione indebita di fondi o sono sottoposti a confisca dei beni come misura di contrasto, la legislazione dell'UE non prevede alcuna tutela giuridica specifica volta alla copertura delle perdite subite dall'investitore, né gli offre alcuna garanzia circa la possibilità di poter accedere nuovamente alle proprie riserve di criptovaluta. Tali rischi si sono già manifestati concretamente in diverse occasioni, in tutto il mondo.
  • nessuna opzione di uscita: decidendo di acquistare criptovaluta ci si espone al rischio di non poterla negoziare né scambiare con valute convenzionali quali l'euro per lunghi periodi, con possibilità di conseguenti perdite.
  • non trasparenza dei prezzi: i processi di formazione dei prezzi delle criptovalute spesso non sono trasparenti. Vi è pertanto un elevato rischio che in sede di compravendita di criptovalute i prezzi non siano equi né accurati.
  • interruzioni dell'operatività: su alcune piattaforme per la negoziazione di criptovaluta si sono manifestati gravi inconvenienti, quali interruzioni dell'operatività, che hanno impedito ai consumatori di acquistare e vendere criptovaluta nel momento che ritenevano opportuno, esponendoli a perdite dovute alle fluttuazioni di prezzo delle criptovalute da essi detenute nel periodo di interruzione dell'operatività.
  • informazioni fuorvianti: le informazioni fornite ai consumatori intenzionati ad acquistare criptovaluta, quand'anche rese disponibili, sono nella maggioranza dei casi incomplete e di difficile comprensione e non rivelano in modo efficace i rischi insiti nelle criptovalute: tali informazioni possono pertanto risultare fuorvianti.
  • inadeguatezza delle criptovalute per la maggioranza degli impieghi, compresi investimenti e piani pensionistici: l'elevata volatilità delle valute virtuali, l'incertezza del loro futuro e l'inaffidabilità delle piattaforme di negoziazione e dei provider di portafogli digitali le rende inadeguate per la maggioranza dei consumatori, compresi quelli con orizzonti d'investimento a breve termine e, in particolare, quelli che si pongono obiettivi a lungo termine quali il risparmio pensionistico.

Come proteggersi?

È assolutamente necessario che chi decide di acquistare criptovalute o prodotti finanziari con esposizione diretta alle criptovalute comprenda appieno le caratteristiche di ciò che acquista e i rischi cui in tal modo si espone. Mai investire ciò che non ci si può permettere di perdere. È essenziale assicurarsi di adottare precauzioni di sicurezza adeguate, mantenendole debitamente aggiornate, a protezione dei dispositivi informatici che si utilizzano per accedere alla propria criptovaluta, per acquistarla, memorizzarla e trasferirla. È inoltre essenziale essere consapevoli del fatto che acquistare criptovaluta da imprese regolamentate per i servizi finanziari non mitiga i rischi fin qui descritti.

Informazioni di base

Il presente avviso è basato sull'articolo 9(3) dei regolamenti istitutivi delle tre Autorità europee di vigilanza; fa seguito alla pubblicazione di due dichiarazioni dell'ESMA sulle Initial Coin Offerings[1] / [2] nel novembre 2017 e di un precedente avviso[3] ai consumatori e di due pareri[4] / [5] sulle criptovalute pubblicati dall'EBA nel dicembre 2013, luglio 2014 e agosto 2016.

Le valute virtuali sono disponibili in diverse forme. La prima criptovaluta è stata il Bitcoin, lanciato nel 2009. Da allora ne sono nate molte altre, tra cui il Ripple, l'Ether e il Litecoin. La maggioranza fa leva sulla Distributed Ledger Technology, comunemente detta "Blockchain"[6]. Il presente avviso non costituisce giudizio su detta tecnologia né sulle sue possibili applicazioni.


[1] https://www.esma.europa.eu/sites/default/files/library/esma50-157-828_ico_statement_firms.pdf

[2] https://www.esma.europa.eu/sites/default/files/library/esma50-157-829_ico_statement_investors.pdf

[3] https://www.eba.europa.eu/documents/10180/598344/EBA+Warning+on+Virtual+Currencies.pdf

[4] http://www.eba.europa.eu/documents/10180/657547/EBA-Op-2014-08+Opinion+on+Virtual+Currencies.pdf

[5] https://www.eba.europa.eu/documents/10180/1547217/EBA+Opinion+on+the+Commission's+proposal+to+bring+virtual+currency+entities+into+the+scope+of+4AMLD

[6] Nel febbraio 2017 l'ESMA ha pubblicato una relazione sulle possibili applicazioni, sui benefici e i rischi della Distributed Ledger Technology.

09 marzo 2018