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Bollettino statistico n. 21 - dicembre 2022

Le società quotate e l’intermediazione finanziaria nel primo semestre 2022

 

Bollettino statistico n. 21 - dicembre 2022 
 

Le società quotate e l’intermediazione finanziaria nel primo semestre 2022

Nel primo semestre 2022 la capitalizzazione delle società di diritto italiano con azioni ammesse alle negoziazioni su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione italiani (di seguito indicate per brevità “società quotate italiane”) ha registrato una flessione del 20,5% per effetto della riduzione dei prezzi di mercato (l’indice Ftse All Share Italia ha registrato una variazione del -22,2% nel semestre). Il rapporto fra capitalizzazione e PIL è passato dal 33% di fine 2021 al 25,4% del 30 giugno 2022. Il numero di società quotate italiane è aumentato da 407 a 409, per effetto delle ammissioni a quotazione su AIM (+5), oggi Euronext Growth Milan e delle revoche su MTA (-2) e su Hi-MTF (-1).
Le società industriali quotate su MTA e quelle negoziate su AIM hanno registrato nel primo semestre 2022 utili rispettivamente per circa 21,2 miliardi di euro e per 195 milioni di euro a fronte di un utile di circa 13,2 miliardi di euro e di 222 milioni di euro dell’intero anno precedente. Ciò è riconducibile per le società industriali quotate su MTA a un miglioramento dei ricavi dall’attività operativa (+76,5 miliardi rispetto alla metà dei ricavi del 2021) superiore all’incremento dei costi operativi (+64,8 miliardi rispetto alla metà dei costi del 2021). Anche per le società industriale dell’AIM i risultati migliori dell’utile sono imputabili ad una migliore performance della gestione operativa. Al 30 giugno 2022 il patrimonio netto delle società industriali quotate su MTA e di quelle quotate su AIM è cresciuto rispettivamente a 253,6 miliardi di euro (+9% rispetto a fine 2021) e a 4772 milioni di euro (+50% rispetto a fine 2021).
Le assicurazioni quotate su MTA hanno registrato un utile netto di 3,2 miliardi di euro nel primo semestre 2022 rispetto ai 5,7 miliardi del 2021. In particolare, si è riscontrata una importante flessione dei proventi derivanti da attività di business (53 miliardi del primo semestre 2022 contro 150 miliardi del 2021) a fronte di una riduzione altrettanto importante dei costi e oneri di gestione (46 miliardi del primo semestre 2022 contro 138 del 2021). Al 30 giugno 2022 il patrimonio netto delle assicurazioni quotate è calato a 40 miliardi di euro rispetto ai 56,5 miliardi di euro di fine 2021 e a questa discesa ha contribuito anche la mancanza per il primo semestre 2022 dei dati del gruppo Cattolica Assicurazioni (patrimonio netto a dicembre 2021 pari a 2,8 miliardi di euro), la cui proprietà è passata sotto Assicurazioni Generali nel mese di agosto 2022.
Le banche quotate su MTA hanno registrato un utile netto di 7,5 miliardi di euro nel primo semestre 2022 rispetto a 9,2 miliardi dell’intero 2021. Tale maggiore redditività ha riguardato perlopiù la gestione operativa ed in particolare gli interessi netti (14,1 miliardi del primo semestre 2022 contro i 25,9 miliardi del 2021) e i costi operativi (19,7 miliardi contro 41,4). Al 30 giugno 2022 il patrimonio netto delle banche quotate è leggermente cresciuto a 178,8 miliardi di euro (+1% rispetto al 2021).
Le altre società finanziarie quotate su MTA hanno registrato un utile netto di 0,7 miliardi di euro nel primo semestre 2022 rispetto a 1,8 miliardi di euro del 2021 in virtù del pesante peggioramento della gestione operativa dovuto alla riduzione degli investimenti e prestiti e ad un aumento dei costi operativi, il tutto parzialmente compensato da un forte incremento degli utili da attività non operative. È rimasto costante il patrimonio netto sul valore di 20,6 miliardi di euro.
Nel primo semestre 2022 il controvalore degli scambi di azioni di società quotate italiane su mercati regolamentati e sistemi multilaterali di negoziazione italiani ed esteri ha registrato un incremento del 20% rispetto al primo semestre del 2021. Il controvalore delle mancate consegne (fail) nella fase di regolamento è risultato pari al 4,6% del controvalore degli scambi su Mta (4,3% nel 2021).
Il controvalore nozionale degli scambi di derivati azionari nel primo semestre 2022 ha segnato un aumento del 19% e tale rialzo ha riguardato tutti gli strumenti eccetto le opzioni su indice. Al 30 giugno 2022, il controvalore nozionale delle posizioni aperte sui derivati azionari risultava superiore del 7,1% rispetto al dato di fine 2021. Il controvalore nozionale degli scambi di covered warrant su merci ha registrato una flessione del 87% mentre per il future sull’energia non si sono registrati scambi. A fine giugno 2022, non risultavano posizioni aperte sul future sull’energia elettrica.
A fine giugno 2022 le posizioni nette corte su azioni quotate italiane sono aumentate del 38,2% rispetto a fine 2021 e risultavano pari all’1% della capitalizzazione totale (0,6% a fine 2021); per le società del settore finanziario tale dato risultava pari all’1,1% della capitalizzazione di settore (0,3% a fine 2021). Tale incremento appare riconducibile in primis all’applicazione, dal 31 gennaio 2022, del Regolamento delegato (UE) 2022/27, che ha ridotto in via permanente, dallo 0,2% allo 0,1% del capitale sociale, la soglia iniziale di comunicazione delle posizioni nette corte, incrementando notevolmente il numero di posizioni comunicate alla Consob.
Al 30 giugno 2022, i margini costituiti dagli aderenti al sistema di controparte centrale relativo ai mercati regolamentati italiani risultavano superiori del 32,6% rispetto al valore di fine 2021.
Nel primo semestre 2022 il controvalore degli scambi di titoli di Stato italiani sulle piattaforme di negoziazione italiane si è ridotto del 9% rispetto al primo semestre 2021 e al contempo si è registrata una forte contrazione del controvalore degli scambi di obbligazioni di emittenti italiani diverse dai titoli di Stato (-26%). Viceversa, è aumentato il controvalore degli scambi di ETF e strumenti finanziari derivati cartolarizzati (ETC/ETN) (+9,8%).
Nel primo semestre 2022 si è registrata una riduzione delle emissioni di obbligazioni di banche italiane rispetto al primo semestre 2021, che ha riguardato le offerte pubbliche sul mercato domestico (-3,8%) e le offerte private a investitori istituzionali (-98%).
A fine giugno 2022 il controvalore degli strumenti finanziari detenuti presso intermediari italiani a fronte della prestazione di servizi di investimento e di gestione del risparmio risultava diminuito del 9,9% rispetto al dato di fine 2021. Nel portafoglio è cresciuto il peso dei titoli obbligazionari a scapito di quelli azionari.
I volumi di attività relativi alla prestazione di servizi di investimento sono diminuiti nel primo semestre 2022 (collocamento di strumenti finanziari -17,6%, negoziazione in conto proprio -10,2%, esecuzione ordini -2,9%, ricezione e trasmissione di ordini -7,3%). I premi lordi derivanti dal collocamento di prodotti assicurativi a prevalente contenuto finanziario distribuiti in Italia da intermediari italiani vigilati dalla Consob hanno fatto registrare un calo (-30,8%), per la flessione dei premi relativi alla distribuzione di polizze unit linked (-29,9%).
A fine giugno 2022, il patrimonio gestito da intermediari italiani risultava diminuito rispetto alla fine del 2021 (-11,8%) principalmente per la flessione delle gestioni patrimoniali su base individuale (-12%) che rappresentavano circa il 74,8% del totale. Inoltre, il patrimonio degli OICR aperti e chiusi di diritto italiano è calato rispettivamente del 10,5% e del 47,6%, quello degli OICR aperti esteri collocati in Italia e dei fondi pensione e altre forme pensionistiche istituiti in Italia da società diverse da imprese di assicurazione si è ridotto rispettivamente del 12,5% e del 4,1%.
Nel primo semestre 2022 la raccolta netta degli OICR aperti di diritto italiano è stata positiva per 6,6 miliardi di euro, principalmente per i fondi di tipo bilanciato (+5 miliardi di euro) e azionario (+3,9 miliardi di euro) che hanno più che compensato i rimborsi dei fondi obbligazionari.
I dati contabili a fine giugno 2022 delle SGR di diritto italiano mostrano un calo dell’utile netto rispetto al 2021 (-263,6 milioni di euro), dovuto in prevalenza alla riduzione delle commissioni nette (-156,6 milioni di euro) e all’aumento dei costi operativi (-94,6 milioni di euro). Più contenuta la riduzione dell’utile netto delle SIM (-51,2 milioni di euro) a causa della riduzione del margine di intermediazione (-106 milioni di euro) superiore al calo dei costi amministrativi (+53,8 milioni).

 

 

Il Report è stato curato da:
Gaetano N. Finiguerra (Coordinatore) - CONSOB, Divisione Studi (g.finiguerra@consob.it)
Emilio Ciccone - CONSOB, Divisione Studi (e.ciccone@consob.it)
Simona Di Rocco - CONSOB, Divisione Studi (s.dirocco@consob.it)
Francesco Scalese - CONSOB, Divisione Studi (f.scalese@consob.it)
Fabrizio Figoni - CONSOB, Divisione Studi (f.figoni@consob.it)

 

Si ringraziano Renato Grasso (coordinatore) - CONSOB, Divisione Studi (r.grasso@consob.it) e Lucia Pierantoni per la collaborazione (l.pierantoni@consob.it)
Segreteria di redazione: Andrea Cianciullo
Per eventuali informazioni e chiarimenti scrivere a: Ufficio.Statistiche@consob.it

 

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ISSN 2281-3101 [online]