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Bollettino statistico - Emittenti - giugno 2025

Le società quotate italiane nel 2024

 

Bollettino statistico n. 26/3 - Emittenti - giugno 2025
 

Le società quotate italiane nel 2024

Nel 2024, il panorama delle società italiane quotate ha evidenziato una buona capacità di adattamento a uno scenario economico in evoluzione, segnato dalla normalizzazione dei tassi d’interesse e da un contesto globale ancora incerto sul piano geopolitico. Pur con traiettorie differenziate tra i comparti, la redditività delle società quotate su EXM si è mantenuta solida, spesso in miglioramento rispetto all’anno precedente, anche grazie a una maggiore efficienza operativa e alla tenuta dei margini, in particolare nel settore bancario e tra le società non finanziarie. Al contrario, si è confermata la tendenza al rallentamento della redditività tra le società a piccola capitalizzazione quotate sul mercato EGM. Nel complesso, la leva finanziaria si è ridotta nella maggior parte dei settori, ad eccezione delle assicurazioni, rafforzando la sostenibilità delle strutture finanziarie. Questo percorso è stato favorito da politiche di distribuzione degli utili improntate a maggiore equilibrio, con payout generalmente stabili o moderati nei comparti orientati al rafforzamento patrimoniale, e più generosi laddove la solidità patrimoniale o la volontà di confermare la remunerazione agli azionisti lo ha reso opportuno. In sintesi, il 2024 ha rappresentato un anno di transizione verso modelli di business più resilienti, caratterizzati da una maggiore attenzione alla solidità finanziaria e alla gestione prudente dei rischi in un contesto economico ancora instabile.

Società quotate diverse da banche e assicurazioni

Nel 2024, le società di diritto italiano, escluse banche e assicurazioni, quotate sul mercato azionario principale EXM, hanno registrato utili complessivi pari a 28,7 miliardi di euro, in crescita del 17,8% rispetto all’anno precedente. Questo risultato positivo è stato ottenuto nonostante un calo dell’EBIT di circa 1,3 miliardi di euro e un aumento degli oneri finanziari per circa 0,9 miliardi rispetto al 2023. A sostenere la performance sono stati principalmente l’incremento dei proventi finanziari, saliti di 1,6 miliardi di euro, e la significativa riduzione degli oneri netti straordinari, diminuiti di 6 miliardi. Il patrimonio netto ha registrato un aumento del 5,8%, attestandosi a 262,7 miliardi di euro alla fine del 2024, rispetto ai 248,3 miliardi dell’anno precedente.

L’analisi degli indici di bilancio aggregati delle società italiane non finanziarie quotate sul mercato EXM evidenzia come nel 2024 si sia registrato un miglioramento complessivo della redditività, accompagnato da alcuni segnali di rafforzamento della struttura finanziaria e da una conferma delle politiche di remunerazione degli azionisti. Il Return on Equity (ROE) è salito al 10,9%, rispetto al 9,6% del 2023, nonostante le persistenti pressioni sul fronte operativo. Anche il Return on Assets (ROA) ha registrato un miglioramento, passando dal 2,3% del 2023 al 2,6% del 2024, evidenziando una maggiore efficienza nell’impiego del capitale investito. Il Return on Sales (ROS) si è attestato all’11,2%, in miglioramento rispetto al 10,8% dell’anno precedente, consolidando una traiettoria positiva pluriennale in termini di profittabilità netta per unità di ricavo.

Dal punto di vista operativo, i margini mostrano un generale rafforzamento. L’EBITDA Margin ha raggiunto il 19,4%, in crescita rispetto al 18,5% del 2023 e al 14,6% del 2022, mentre il Net Margin si è attestato al 6,8%, in netto miglioramento rispetto al 5,4% dell’anno precedente. Questo conferma una maggiore efficienza nella gestione della struttura dei costi dopo lo shock inflazionistico e l’aumento del costo del capitale. Particolarmente significativa è anche la crescita del Free Cash Flow Margin, salito al 6,6% dal 5,4% del 2023 e il 3,9% del 2022, a indicare una capacità rafforzata di generare cassa operativa, elemento cruciale in un contesto di normalizzazione delle condizioni di finanziamento.

Sul versante della struttura finanziaria, gli indici di indebitamento evidenziano un graduale miglioramento. Il Debt to Equity Ratio è sceso al 138,6%, in calo rispetto al 143,5% dell’anno precedente e ben al di sotto del 159,2% del 2022. Tale dinamica riflette sia l’aumento del patrimonio netto, sia una gestione più attenta della leva finanziaria. Anche l’indicatore Net Debt to EBITDA si mantiene sostanzialmente stabile al 324,4%, coerente con i livelli del 2023, segnalando un equilibrio tra indebitamento netto e marginalità operativa lorda. L’Interest Coverage Ratio, pur in calo al 602,2% rispetto al 673,8% dell’anno precedente, rimane su livelli di sicurezza, confermando un’adeguata copertura degli oneri finanziari anche in uno scenario di tassi elevati.

Dal punto di vista dei multipli di mercato, si registra una contrazione del Price/Earnings Ratio (P/E), che si attesta a 13,2x, in calo rispetto al 15,0x del 2023. Tale dinamica riflette il rialzo degli utili, a fronte di una complessiva stabilità dei prezzi di borsa di questo comparto. Il Price/Book Ratio (P/B) resta stabile a 1,45x, in linea con il 2023 ma in crescita rispetto al 1,23x del 2022, suggerendo una continuità nella fiducia degli investitori nel valore prospettico delle imprese. Infine, le politiche di remunerazione degli azionisti risultano coerenti con il miglioramento della generazione di cassa, pur evidenziando una maggiore prudenza nella distribuzione. Il Dividend Yield si mantiene, infatti, su livelli elevati, al 4,2%, mentre il Dividend Payout Ratio scende al 56,0% dal 64,2% dell’anno precedente. Questo aggiustamento segnala la volontà delle imprese di bilanciare il ritorno agli azionisti con la necessità di rafforzare la struttura patrimoniale, in vista di possibili investimenti o shock esterni.

Società negoziate su EGM

Nel 2024, le società di diritto italiano quotate sul mercato azionario di crescita EGM hanno registrato utili pari a 162 milioni di euro, in diminuzione del 54,9% rispetto alla fine del 2023. Il calo è riconducibile principalmente all’aumento delle spese amministrative, cresciute di 70 milioni di euro, alla riduzione dei proventi finanziari, diminuiti di 81 milioni, e all’incremento degli oneri fiscali, saliti di 32 milioni. Tali dinamiche si sono verificate a fronte di un valore aggiunto rimasto sostanzialmente stabile. Nonostante la contrazione degli utili, il patrimonio netto è aumentato del 10%, raggiungendo i 5,3 miliardi di euro a fine 2024, rispetto ai 4,8 miliardi dell’anno precedente.

L’analisi degli indici di bilancio aggregati delle società di diritto italiano quotate sul mercato azionario di crescita EGM evidenzia come nel 2024 tutti i principali indicatori di redditività hanno mostrato un deterioramento. Il Return on Equity (ROE) è sceso al 3,1%, in forte calo rispetto al 6,7% del 2023 e ben al di sotto del 10,9% registrato nel 2022. Analogamente, il Return on Assets (ROA) si è ridotto all’1,3%, contro il 2,8% dell’anno precedente. Anche il Return on Sales (ROS) ha mostrato un peggioramento, passando dal 5,3% al 3,9%, coerente con il quadro di aumento dei costi amministrativi.

Tali dinamiche trovano riscontro anche nei margini. L’EBITDA Margin si è contratto al 7,4%, quasi dimezzandosi rispetto al 13,1% del 2023, e il Net Margin ha seguito un andamento analogo, scendendo all’1,7%, a testimonianza dell'erosione della redditività lungo tutta la catena del conto economico. Un segnale positivo proviene tuttavia dal Free Cash Flow Margin, salito al 4,8%, dopo il dato negativo del -1,0% registrato nel 2023. Questo miglioramento evidenzia una maggiore attenzione alla gestione della liquidità operativa, aspetto particolarmente rilevante per le imprese in fase di crescita e in un contesto di costo del capitale più elevato.

Dal punto di vista della sostenibilità finanziaria, gli indicatori mostrano una certa tenuta, con segnali di miglioramento nel rapporto tra debito e capitale proprio. Il Debt to Equity Ratio è sceso al 61,2%, in miglioramento rispetto al 67,1% del 2023, suggerendo una più equilibrata struttura finanziaria. Tuttavia, l’indicatore Net Debt to EBITDA è aumentato al 192,2%, segnalando una minore capacità di rimborso del debito a fronte della riduzione della marginalità operativa. In parallelo, l’Interest Coverage Ratio è sceso al 362,3%, mantenendosi su livelli sostenibili, ma ben lontano dai picchi di oltre 1200% registrati nel 2022, segno anche di una crescente incidenza degli oneri finanziari.

I multipli di mercato riflettono una certa disconnessione tra performance economica e aspettative degli investitori. Il Price/Earnings Ratio (P/E) è più che raddoppiato, passando da 22,4x a 49,8x, effetto combinato della contrazione degli utili e della resilienza delle valutazioni di mercato. Tale livello indica un’elevata fiducia degli operatori in una futura ripresa degli utili. Il Price/Book Ratio (P/B) si mantiene invece stabile a 1,53x, suggerendo una valutazione in linea con la crescita del patrimonio netto. Infine, sul fronte della remunerazione agli azionisti, si osserva un deciso aumento del Dividend Payout Ratio, passato dal 32,0% al 77,7%, a fronte di un Dividend Yield che sale lievemente all’1,6%. Tale dinamica riflette la volontà delle società di mantenere le proprie politiche di distribuzione agli azionisti e supporta la tesi di un calo della redditività percepito nel complesso come transitorio.

Banche quotate

Nel 2024, le banche di diritto italiano quotate sull’EXM hanno registrato utili complessivi pari a 28,5 miliardi di euro, con un incremento dell’8,4% rispetto all’anno precedente. Questo risultato riflette principalmente la crescita degli interessi netti, aumentati di 2,9 miliardi di euro grazie al persistere di tassi di mercato sugli impieghi superiori rispetto alla media del decennio precedente. Il patrimonio netto ha evidenziato un aumento del 2,9%, raggiungendo i 197,3 miliardi di euro a fine 2024, rispetto ai 191,7 miliardi di un anno prima.

L’analisi dei principali indici di bilancio aggregati relativi alle banche italiane quotate evidenzia come nel 2024 si sia consolidata la tendenza di miglioramento della redditività già osservata nel 2023. In particolare, il Return on Equity (ROE) è salito dal 13,7% del 2023 al 14,4% del 2024, mentre nello stesso periodo il Return on Assets (ROA) ha registrato un incremento dall’1% all’1,1%. Tali risultati sono stati conseguiti nonostante una lieve contrazione del Leverage Ratio, passato da 13,6x a 13,1x, segnalando un rafforzamento della leva operativa a fronte di una minore leva finanziaria.

Il miglioramento della redditività può essere ricondotto a un duplice fattore: da un lato, un progressivo efficientamento della struttura operativa; dall’altro, un contesto favorevole in termini di margini di intermediazione. Il Cost to Income Ratio, indicatore chiave dell’efficienza operativa, si è ridotto al 57,8% nel 2024, rispetto al 58,9% del 2023 e al 68,2% del 2022. Questa dinamica riflette una maggiore abilità delle banche nel contenere i costi operativi, pur in presenza di una crescita dei ricavi. A supporto di quanto evidenziato, si rileva inoltre un aumento del Net Interest Margin, che ha raggiunto il 2,1% nel 2024 rispetto al 2% nel 2023, beneficiando di un contesto di tassi d’interesse ancora favorevole per le attività di maturity transformation.

Sul fronte della qualità del credito, i dati del 2024 mostrano un NPL Ratio in lieve aumento al 3,2%, rispetto al 3% dell’anno precedente. Tale variazione, pur richiedendo attenzione, non appare tale da compromettere la stabilità del sistema, anche grazie a livelli di copertura e patrimonializzazione che rimangono solidi. Il Coverage Ratio si attesta infatti al 69,2%, in flessione rispetto al 78% del 2023, ma allineato ai livelli del 2022 (69,1%). Questo evidenzia una gestione prudente del rischio di credito, pur in presenza di un deterioramento marginale della qualità dell’attivo. Il Loan to Deposit Ratio, indicatore della liquidità bancaria, è rimasto sostanzialmente stabile nel triennio, assestandosi al 118,7% a fine 2024. Questo livello risulta coerente con un impianto patrimoniale equilibrato e riflette la capacità del sistema bancario italiano di finanziare l’economia reale mantenendo una solida base di raccolta retail.

La buona dinamica della redditività e la solidità del settore hanno trovato riscontro anche nei multipli di mercato. Il Price/Earnings Ratio (P/E) è cresciuto da 6,7x nel 2022 a 7,0x nel 2024, riflettendo una maggiore fiducia degli investitori nella sostenibilità degli utili nel medio termine. Al contempo, il Price/Book Ratio (P/B) ha registrato un incremento ancora più marcato, passando da 0,58x a 1,01x nello stesso periodo. Il 2024 ha rappresentato inoltre un anno particolarmente positivo anche sul fronte della remunerazione degli azionisti. Il Dividend Yield ha raggiunto il 7,8% a fine 2024, in significativo aumento rispetto al 6,5% registrato sia nel 2022 che nel 2023. Tale performance è stata resa possibile da un incremento del Dividend Payout Ratio, che ha toccato il 54,7% nel 2024 rispetto al 34,8% nel 2023, evidenziando la volontà delle banche di redistribuire una quota maggiore dei propri profitti in forma liquida, rafforzando così l’appeal dei titoli azionari del settore per gli investitori in ottica di income generation.

Imprese di assicurazione quotate

Nel 2024, le società di assicurazione di diritto italiano quotate sull’EXM hanno riportato utili complessivi pari a 5,3 miliardi di euro, sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente. Il risultato del settore è stato influenzato negativamente dall’aumento dei costi legati a perdite, sinistri e riserve, saliti di 3,6 miliardi di euro, e dal significativo incremento delle spese di vendita, generali e amministrative, pari a 5,7 miliardi di euro. Tali dinamiche hanno compensato i maggiori ricavi registrati dalle attività operative (+2,3 miliardi), dai ricavi netti da attività d’investimento (+2,9 miliardi) e dai ricavi assicurativi (+4,9 miliardi). Il patrimonio netto ha mostrato una crescita del 4,5%, attestandosi a 43 miliardi di euro alla fine del 2024, rispetto ai 41,1 miliardi dell’anno precedente.

L’analisi dei principali indicatori di bilancio aggregati relativi alle assicurazioni italiane quotate nel 2024 evidenzia una dinamica di redditività in leggera flessione rispetto all’anno precedente, pur mantenendosi significativamente superiore rispetto ai livelli osservati nel 2022. In particolare, il Return on Equity (ROE) si è attestato al 12,4%, in calo rispetto al 13,1% del 2023, ma ben al di sopra dell’8,6% osservato nel 2022. Contestualmente, il Return on Assets (ROA) è rimasto stabile allo 0,9%, a fronte di un Leverage Ratio in lieve aumento, passato da 14,1x a 14,5x, a indicare una maggiore leva finanziaria. Il comparto ha potuto contare, tuttavia, su un recupero importante della redditività degli investimenti. L’Investment Yield ha raggiunto il 4,6% nel 2024, in crescita rispetto al 4,3% del 2023 e in netto aumento dal dato fortemente negativo registrato nel 2022 (-1,8%). Questo miglioramento è riconducibile principalmente alla normalizzazione del contesto dei tassi d’interesse, che ha generato ritorni più consistenti sui portafogli obbligazionari.

Le valutazioni di mercato hanno riflesso la fiducia degli investitori nei confronti della tenuta del settore e della sua capacità di generare utili sostenibili. Il Price/Earnings Ratio (P/E) è aumentato da 9,3x nel 2022 a 9,7x nel 2024, mentre il Price/Book Ratio (P/B) ha mostrato un’espansione ancora più significativa, passando da 0,8x a 1,2x. Questo multiplo, in particolare, suggerisce come il mercato abbia rivisto al rialzo le proprie stime sulla qualità degli attivi del settore assicurativo italiano. Guardando alla remunerazione degli azionisti, è invece possibile notare come il Dividend Yield ha registrato una flessione, attestandosi al 4,5% nel 2024, in netto calo rispetto al 6,4% del 2023 e al 7,4% del 2022. Questo dato può essere interpretato in due direzioni complementari: da un lato, riflette un rafforzamento delle valutazioni di mercato, che comprime il rendimento da dividendo a parità di payout; dall’altro, segnala una crescente prudenza nella politica di distribuzione degli utili da parte delle compagnie assicurative. Infatti, il Dividend Payout Ratio, pur in aumento rispetto all’anno precedente (43,8% nel 2024 rispetto al 40,6% nel 2023), rimane ben al di sotto del livello osservato nel 2022 (68,7%). Ciò suggerisce una strategia più conservativa da parte degli operatori del settore, orientata al rafforzamento del capitale, alla copertura di requisiti prudenziali e alla necessità di preservare flessibilità in uno scenario regolamentare ed economico che resta complesso e soggetto a volatilità.

 

Il Report è stato curato da:
Francesco Scalese (COORDINATORE) - CONSOB, Divisione Studi (f.scalese@consob.it)
Davide Danzilli - CONSOB, Divisione Studi (d.danzilli@consob.it)

Si ringraziano Andrea Conforti  - CONSOB, (a.conforti@consob.it) e
Si ringrazia la struttura commerciale Factset per il supporto e la consulenza
 

Segreteria di redazione: Andrea Cianciullo

Per eventuali informazioni e chiarimenti scrivere a: Ufficio.Statistiche@consob.it

 

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ISSN 2281-3101 [online]