Quaderno di finanza n. 60

INDAGINE SULLA TRASPARENZA INFORMATIVA E SUI PROFILI DI CORRETTEZZA COMPORTAMENTALE

 

Indagine sulla trasparenza informativa e sui profili di correttezza comportamentale
connessi all'offerta di classi di quote e di azioni relative ad OICR esteri commercializzati in Italia

Indagine curata da C. Bracaloni, M. Antinarella, F. Martiniello, T. Marcelli

N. 60 - giugno 2007 [formato PDF] 
 

Abstract
Nel presente lavoro viene esaminata la prassi operativa di commercializzazione degli OICR esteri in Italia mediante l'utilizzo di classi di azioni (o di quote).
Le classi sono articolazioni dei prodotti della gestione collettiva del risparmio attraverso le quali si determinano differenti modalità di partecipazione degli investitori al medesimo fondo/sicav.
In particolare, le classi rappresentano articolazioni interne ai prodotti della gestione collettiva e si configurano come differenti tipologie di quote o azioni (di fondi comuni o Sicav) attraverso le quali si determina una diversificazione delle condizioni di offerta quali, ad esempio, le modalità di pagamento delle commissioni, l'ammontare minimo di investimento richiesto e le differenti categorie di investitori.
Per l'investitore le varie componenti di costo di un OICR concorrono a determinare il rendimento (netto) di tale prodotto e, in ragione di ciò, risultano fondamentali tanto per la scelta del comparto, quanto per quella delle relative classi.
Un risultato negativo dell'investimento o, più semplicemente, distante dalle aspettative del sottoscrittore, se non è conseguenza dei rischi presi in considerazione all'atto della sottoscrizione, può dipendere da un'errata valutazione delle componenti di costo del comparto originata dalla difficoltà di confrontare le condizioni proposte per le diverse classi disponibili.
Dall'analisi, effettuata su un campione dei maggiori OICR autorizzati dalle Autorità di Vigilanza di altri Paesi membri dell'Unione Europea e selezionati in considerazione del numero di comparti commercializzati in Italia, emergono rilevanti profili di criticità di tipo informativo con riferimento sia alla "completezza" delle informazioni sulle classi, sia alla "comprensibilità" delle stesse.
Con riferimento al primo parametro, l'analisi ha evidenziato rilevanti "deficit" informativi sulle caratteristiche delle classi tali da mettere in discussione persino l'esistenza degli stessi criteri "oggettivi" che dovrebbero giustificare la predisposizione delle stesse (con i relativi regimi commissionali) e, pertanto, la diversità di trattamento dei possessori di quote/azioni del medesimo comparto (appartenenti però a classi differenti).
Con riferimento, invece, al livello di "comprensibilità" delle informazioni sulle classi - giudicabile esclusivamente laddove sia soddisfatto il requisito sulla completezza delle informazioni - l'analisi ha parimenti evidenziato profili di criticità dovuti, principalmente, alle difficoltà per l'investitore di "valutare" la convenienza economica delle diverse classi disponibili.
Tale aspetto conferma la modesta sensibilità delle diverse Società di gestione/Sicav di rendere pienamente trasparenti e comparabili le caratteristiche delle classi relative al medesimo comparto.
Si rilevano, inoltre, profili di criticità operative per la presenza di strutture commissionali, riferite al medesimo OICR, non coerenti con le caratteristiche delle classi stesse.
Infine, emergono profili di criticità comportamentale delle reti distributive connesse all'esistenza di sistemi di incentivo, principalmente gli accordi di retrocessione delle commissioni, in base ai quali non sembra "indifferente" per i soggetti-collocatori distribuire, relativamente al medesimo comparto, determinate classi piuttosto che altre.
E' evidente che le classi caratterizzate da strutture commissionali più onerose contribuiscono ad accrescere la remunerazione complessiva del collocatore e, pertanto, non risultano "indifferenti" per lo stesso.
Considerate le rilevanti criticità, informative e non, connesse all'utilizzo delle classi, appare del tutto legittimo auspicare una misura di intervento regolamentare, soprattutto a livello europeo, volta ad armonizzare i criteri oggettivi di utilizzo delle stesse nonché una migliore trasparenza informativa. 
 

Indagine curata da:
Cristina Bracaloni - CONSOB, Divisione Intermediari (c.bracaloni@consob.it)
Maura Antinarella - CONSOB, Divisione Intermediari (m.antinarella@consob.it)
Francesco Martiniello - CONSOB, Divisione Intermediari (f.martiniello@consob.it)
Toni Marcelli - CONSOB, Divisione Intermediari (t.marcelli@consob.it)

 

JEL Classifications: G2

ISSN 2281-1915 [online]