Quaderno di finanza n. 62

LA CRISI DEI MUTUI SUBPRIME

 

La crisi dei mutui subprime.
Problemi di trasparenza e opzioni di intervento per le Autorità di vigilanza

N. Linciano

N. 62 - settembre 2008 [formato PDF] 
 

Abstract
Il progressivo deterioramento della qualità dei mutui subprime, manifestatosi negli Stati Uniti già dal 2006, ha innescato tensioni estesesi dal comparto dei prodotti cartolarizzati ai mercati monetario e finanziario, sia statunitensi sia europei. La crisi ha assunto carattere sistemico, stimolando un'intensa riflessione da parte dei regolatori circa l'adozione di meccanismi correttivi efficaci. Il presente lavoro passa sinteticamente in rassegna le criticità emerse e ne analizza le implicazioni per le iniziative di vigilanza e regolamentazione in materia di trasparenza. Quanto alle criticità, la crisi ha rivelato la propensione a comportamenti di deresponsabilizzazione e short termism da parte degli attori coinvolti; il proliferare di condizioni di incertezza informativa e la centralità delle agenzie di rating nella valutazione dei prodotti strutturati; l'incertezza circa la distribuzione del rischio tra gli operatori finanziari. Quanto ai meccanismi correttivi in materia di trasparenza, le opzioni spaziano dalle iniziative di autoregolamentazione da parte degli operatori di mercato all'intervento pubblico. Ciascuna opzione presenta profili problematici. Sebbene l'autoregolamentazione possa rivelarsi meno costosa dell'intervento pubblico (a rischio di over-reaction), il carattere volontario potrebbe minarne l'efficacia; l'intervento pubblico, inoltre, può contenere gli effetti e i costi di aggiustamento della crisi e si presta a essere articolato in modo più o meno "invasivo", potendo avvalersi sia della vigilanza che della regolamentazione. L'attività di vigilanza, con particolare riferimento al trade-off tra stabilità e trasparenza, può tuttavia incontrare un grosso limite nella frammentazione delle competenze e nelle difficoltà di coordinamento tra organismi di controllo, in ambito sia internazionale sia nazionale; non meno rilevante è il tema della gestione dell'informativa, ossia se l'incremento degli obblighi di disclosure in occasione di una crisi debba avere come destinatario il pubblico ovvero l'autorità di vigilanza (deputata a vagliare l'opportunità di comunicare al mercato le informazioni acquisite). Le iniziative regolamentari dovrebbero colmare le incertezze informative emerse rispetto alla valutazione dei prodotti strutturati e alla distribuzione del rischio tra gli operatori: sarebbero funzionali al primo obiettivo interventi in materia di agenzie di rating, informativa continua sui prodotti strutturati e sviluppo di mercati secondari liquidi ed efficienti; sarebbero funzionali al secondo obiettivo revisioni delle regole contabili applicabili nel caso di partecipazione a operazioni di finanza strutturata e di possesso di prodotti strutturati. Il contenuto e la profondità degli interventi non sono tuttavia scontati, come dimostra l'intensa riflessione in corso a livello sia nazionale sia internazionale. Il presente lavoro, nel ripercorrere i nodi principali del dibattito, si propone di stimolare la discussione sui temi citati e di raccogliere le eventuali riflessioni sui vantaggi e sulle criticità delle opzioni di intervento prospettate. 
 

Autori
Nadia Linciano - CONSOB, Divisione Studi Economici (n.linciano@consob.it)

 

JEL Classifications: G18, G21, G24, G28

ISSN 2281-1915 [online]