I mercati degli strumenti finanziari

I mercati degli strumenti finanziari

I mercati finanziari sono luoghi operativi, organizzati sulla base di regole pubbliche o di prassi, dove è possibile acquistare o vendere strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, derivati, quote di fondi comuni ecc.), favorendo l'incontro tra domanda e offerta di attività finanziarie grazie alla concentrazione, in uno stesso "spazio" e nello stesso tempo, delle negoziazioni.

Quando si parla di mercati non bisogna pensare a "luoghi fisici" (come le vecchie Borse Valori, dove gli operatori si incontravano personalmente), quanto piuttosto a piattaforme informatiche di negoziazione (c.d. sedi di negoziazione) o a circuiti informativi elettronici, specializzati per tipologie di strstrumenti finanziari e/o di soggetti-emittenti, a cui hanno accesso intermediari finanziari e altri soggetti autorizzati ad operarvi. 

La moderna tecnologia di comunicazione telematica ha di fatto annullato le distanze geografiche tra operatori e luogo di scambio e, per molti versi, ha spersonalizzato le negoziazioni.

Ai mercati finanzari sono tradizionalmente assegnate le seguenti funzioni:

 

In sintesi, i mercati finanziari consentono di ripartire e/o trasferire le risorse e il rischio finanziario tra gli agenti economici, nonché - se azionari - il controllo delle società, attraverso la compravendita di strumenti finanziari, la negoziazione di contratti finanziari (tipicamente derivati) e l'utilizzo di tecniche di gestione complesse (prestito titoli, collateralizzazione, operazioni di pronti-contro-termine), assicurandone la  liquidabilità e la valorizzazione basata su un processo dinamico di formazione del prezzo tramite le proposte (ordini di compravendita) che via via affluiscono nel mercato stesso (processo c.d. di price discovery).

Attori tipici dei mercati finanziari sono:

  • i soggetti disposti ad investire denaro in strumenti finanziari (investitori individuali o istituzionali ossia fondi pensione, gestori di portafoglio, assicurazioni, tesorerie di imprese multinazionali ecc.);
  • coloro che necessitano di denaro e in cambio emettono strumenti finanziari (tipicamente le imprese di medio-grandi dimensioni, ma anche le banche e gli Stati);
  • altri investitori che intendono disinvestire (liquidare) gli strumenti finanziari già acquistati.

Possiamo affermare che un mercato finanziario è efficiente se - secondo la tradizionale teoria risalente al professor Eugene Fama - i prezzi degli strumenti che vi si negoziano riflettono pienamente le informazioni disponibili (c.d. efficienza forte). Ovviamente, alla base di tutto, il livello di informazioni disponibili deve essere adeguato al grado di sviluppo del mercato stesso.

I mercati regolamentati - assoggettati a regole pubbliche - devono assicurare condizioni di trasparenza, e cioè che le intenzioni (proposte di acquisto e di vendita) di ciascun operatore siano note a tutti gli altri e i prezzi delle transazioni concluse siano resi pubblici.

La trasparenza informativa sui prezzi di negoziazione e sugli aspetti rilevanti delle società-emittenti titoli serve a garantire l'ordinato funzionamento dei meccanismi di determinazione dei prezzi dei titoli tramite l'incrocio di domanda e offerta, riducendo il rischio di alterazioni artificiose.

La trasparenza informativa dei mercati finanziari regolamentati è assicurata dal controllo di autorità di vigilanza (come la CONSOB). Fra i loro compiti vi è anche quello di reprimere abusi di mercato, quali l'uso di tecniche di manipolazione operativa dei prezzi.

Un altro elemento importante è il grado di liquidità degli strumenti finanziari negoziati. Un mercato finanziario si può ritenere tanto più liquido quanto:

  • più ridotto è il tempo di esecuzione di un'operazione di vendita (che dipende dai volumi di proposte in acquisto e vendita esistenti ossia dalla c.d. ampiezza del mercato);
  • minore è il costo delle operazioni di compravendita (efficienza operativa);
  • minore è la variazione di prezzo (anche temporanea) indotta dalla dimensione del controvalore scambiato (c.d. spessore ed elasticità del mercato).

La liquidità non è una caratteristica strutturale di un mercato, pur dipendendo, in condizioni di normalità, anche dalle regole che il mercato si è dato. Essa può essere influenzata da fattori diversi dalle caratteristiche e dai meccanismi di funzionamento dei singoli mercati, quali, ad esempio, le decisioni di investimento degli operatori e degli investitori, soprattutto in presenza di cambiamenti di scenario macro-economico, che possono ridurre notevolmente le possibilità di trovare una controparte con cui concludere un'operazione di compravendita. 

Altra importante funzione dei mercati, e in particolare di quelli azionari, è quella di consentire lo scambio dei diritti proprietari della società emittente, facilitando così il passaggio del controllo sulle imprese societarie. Si parla infatti di mercato del controllo societario che rappresenta uno dei elementi più importanti del sistema finanziario a struttura capitalistica.

I mercati finanziari possono essere classificati sulla base di una serie di parametri (es. natura degli strumenti trattati, dimensione degli scambi, tipologia di operatori, ecc.).

Insieme agli intermediari finanziari, i mercati costituiscono la componente principale dei sistemi finanziari e, per questo, sono regolamentati e vigilati da apposite Autorità che hanno il compito di garantirne l'integrità, la trasparenza e l'efficienza. Negli ultimi anni si è assistito a diverse forme di ‘sovrapposizione' tra i due ambiti, soprattutto grazie allo sviluppo del c.d. "sistema bancario ombra".