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Le obbligazioni subordinate

Le obbligazioni subordinate sono titoli in cui il pagamento delle cedole ed il rimborso del capitale, in caso di particolari difficoltà finanziarie dell'emittente, dipendono dalla soddisfazione degli altri creditori non subordinati (o subordinati di livello inferiore). Proprio per questo motivo i titoli subordinati dovrebbero rendere più di un'obbligazione non subordinata dello stesso emittente con simili caratteristiche.

È importante tener presente che esistono vari livelli di subordinazione che possono caratterizzare un titolo, ai quali corrispondono diversi livelli di rischio.

Di seguito vengono sinteticamente descritte le principali tipologie di obbligazioni subordinate emesse dalle banche, in ordine decrescente di grado di subordinazione.

Si va dai livelli più bassi delle c.d. Lower Tier 2, che differiscono da un'obbligazione ordinaria solo perché quest'ultima gode di priorità in caso di liquidazione dell'emittente; le cedole (fisse o variabili) vengono sempre pagate alla data prevista e sono bloccate solo in caso di insolvenza. Hanno scadenza compresa fra 5 e 10 anni

Allo stesso livello di subordinazione si collocano anche le c.d. Tier 3, che si caratterizzano però per una scadenza inferiore rispetto alle precedenti (inferiore ai 5 anni).

Al livello successivo troviamo le c.d. Upper Tier 2, più rischiose rispetto alle precedenti in quanto prevedono la possibilità per l'emittente di bloccare il pagamento delle cedole in caso di profitti insufficienti o in caso di sospensione dei pagamenti di dividendi sulle azioni ordinarie. Tuttavia le cedole bloccate vengono cumulate e corrisposte quando vengono meno le condizioni che hanno determinato la sospensione del pagamento.

Infine, abbiamo le c.d. Tier 1, la tipologia più rischiosa. Sono titoli senza scadenza, anche se l'emittente ha la facoltà di rimborso anticipato dopo un certo periodo di tempo dall'emissione (10 anni). Il rischio per il sottoscrittore è elevato dato che il pagamento delle cedole può essere annullato (e non solo sospeso). Inoltre, qualora vengano realizzate perdite in grado di compromettere la solidità patrimoniale dell'emittente, il capitale da rimborsare viene decurtato, pro-quota, di queste perdite.

A seguito dell'introduzione della disciplina del bail-in (in vigore dal 1° gennaio 2016) e delle conseguenze che ne derivano per i possessori di obbligazioni subordinate di una banca in dissesto, l'investimento in questi strumenti deve essere valutato in modo ancora più analitico e oculato, in considerazione della propria propensione al rischio.