Consob Informa - Anno XXV - N. 2 - 21 gennaio 2019 - AREA PUBBLICA
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Le notizie della settimana:
Comunicazioni Consob a tutela dei risparmiatori
Comunicazioni a tutela dei risparmiatori di altre autorità
Investitori istituzionali, governo societario e codici di stewardship: problemi e prospettive. Pubblicato nuovo quaderno giuridico della Consob.
Opa Parmalat Spa: Consob determina il corrispettivo per l'adempimento dell'obbligo di acquisto
1° febbraio 2019: presentazione questionario per gli Audit committee
Seminario Consob - Cattolica su banca e finanza: sesto incontro dell'anno accademico 2018/2019
LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE ASSUNTE O RESE PUBBLICHE NEL CORSO DELLA SETTIMANA
- LE NOTIZIE DELLA SETTIMANA -
La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha ordinato, ai sensi dell’articolo 7-octies, lettera b), del Testo unico della finanza - Tuf di porre termine alla violazione dell’articolo 18 del Tuf consistente nell’offerta e nello svolgimento nei confronti del pubblico italiano di servizi e attività di investimento posta in essere da Nordic Pearl Ltd e Grand Services Ltd, tramite il sito web www.fxginvest.com (delibera n. 20779 del 16 gennaio 2019).
Le autorità di vigilanza di Regno Unito (Financial Conduct Authority - Fca), Hong Kong (Securities and Futures Commission - Sfc), Olanda (Netherlands Authority for the Financial Markets - Afm), Polonia (Polish Financial Supervision Authority - Knf), Svizzera (Swiss Financial Market Supervisory Authority - Finma), Belgio (Financial Services and Markets Authority - Fsma) e Panama (Superintendencia del Mercado de Valores - Smv), segnalano le società e i siti web che stanno offrendo servizi di investimento, finanziari e assicurativi senza le previste autorizzazioni.
Segnalate dalla Fca:
- Zimmerman Capital Partners (zimmermancapitalpartners.com), con sede dichiarata a New York;
- Dwk Financial Home (www.dwkfinancialhome.loan).
Segnalate dalla Sfc:
- 易升金融 (solo nome cinese);
- http://47.244.126.86;
- www.yocguoji.com.
Segnalata dalla Afm:
- Brighter Trade/ Ingouten Ou.
Segnalate dalla Knf:
- Premium Personal Finance z o.o. con sede dichiarata in Polonia;
- Acm Alpha Consulting Management Ag con sede dichiarata in Svizzera;
- Acm Alpha Consulting Management Est con sede dichiarata nel Liechtenstien.
Segnalate dalla Finma:
- Gdm Finance Sarl (gdm-finance.ch);
- Wintercap Sa.
Segnalata dalla Smv:
- Rocket Consultant Group.
Segnalata dalla Fsma:
- Fraser Hammond.
Il lavoro si propone di analizzare il ruolo che i codici di autoregolamentazione (c.d. “codici di stewardship”) possono svolgere nel disciplinare le scelte di voto degli investitori istituzionali nelle assemblee delle società in cui hanno investito.
Il tema riveste particolare attualità se si considera che la direttiva europea sui diritti degli azionisti, partendo dal presupposto che il disinteresse dei soci nelle società quotate sia stato uno dei fattori all’origine della crisi finanziaria del 2007/2008 in quanto avrebbe favorito comportamenti speculativi dei manager, assegna agli investitori istituzionali il compito di monitorare la condotta degli amministratori e di esercitare i propri diritti sociali (c.d. “engagement”) al fine di assicurare una crescita di valore delle azioni equilibrata e sostenibile nel lungo periodo.
Questa impostazione del legislatore europeo si confronta tuttavia con una serie di incertezze.
In primo luogo, non è chiaro il significato tecnico di vocaboli come “engagement”, “stewardship” o “attivismo” degli investitori istituzionali, né in cosa consistano le differenze tra i fenomeni designati con questi vocaboli. In secondo luogo, si può dubitare che gli investitori istituzionali dispongano dei necessari incentivi per esercitare un monitoraggio attento e continuativo sulle scelte del management delle società partecipate.
Almeno nel caso degli investitori tradizionali, infatti, la diversificazione del portafoglio e la conseguente ridotta entità dei pacchetti azionari detenuti in ogni singola società potrebbe rendere più efficiente l’opzione del disinvestimento (exit) rispetto a quella del voto in assemblea (voice), la quale richiede una costosa attività di acquisizione ed elaborazione di informazioni sulle materie all’ordine del giorno delle varie assemblee, con l’ulteriore svantaggio che altri investitori potrebbero profittare dell’incremento di valore derivante da tale attività senza sostenere alcun onere economico (c.d. “free riding”).
Vi sono, infine, dubbi di carattere giuridico in ordine alla possibilità per una molteplicità di investitori “attivisti” di adottare forme di coordinamento funzionali a contrastare decisioni degli amministratori considerate inefficienti o ad attivare canali informativi privilegiati con il consiglio di amministrazione dell’emittente al fine di avviare un dialogo sulle strategie che quest’ultimo intende perseguire nella gestione della società.
Il quadro appena delineato giustifica, pertanto, uno studio volto a tentare di comprendere quali siano gli spazi di intervento per l’autodisciplina in materia di “engagement” degli investitori istituzionali e dei gestori di attivi.
Dopo una breve ricostruzione storica sulle origini del fenomeno dell’attivismo azionario e un chiarimento del significato da attribuire al concetto di “engagement” (inteso come tecnica di confronto/dialogo con il management dell’emittente) e a quello di “stewardship” (inteso come insieme di iniziative con le quali i gestori di attivi proteggono il valore dell’investimento dei propri beneficial owners), il quaderno affronta sia il problema della carenza di incentivi all’engagement, sottolineando il ruolo che i fondi c.d. “passivi” (e cioè quelli che perseguono politiche di investimento volte a riprodurre fedelmente la composizione degli indici di mercato) possono assumere nell’orientare la gestione dell’emittente a una prospettiva di lungo termine, sia il problema delle regole di fonte legislativa e regolamentare applicabili all’engagement degli investitori istituzionali, giungendo alla conclusione dell’inesistenza di limiti giuridici a un ampio dispiegarsi dell’engagement.
Nella parte conclusiva, il lavoro sottolinea la funzione “segnaletica” che l’adesione a un codice di stewardship è in grado di sviluppare sia nei confronti del mercato sia nei confronti della stessa società emittente in ordine alla serietà dell’impegno con il quale l’investitore intende coltivare una prospettiva di creazione sostenibile di valore nel lungo periodo. In tale prospettiva, vengono analizzate, infine, talune soluzioni che potrebbero contribuire a rivalutare il ruolo dei codici di autodisciplina degli investitori istituzionali: dall’attribuzione di un rating alle modalità con le quali il codice è stato attuato dal singolo investitore istituzionale, alla previsione di obblighi normativi di trasparenza in ordine a tali modalità sino ad arrivare alla formulazione di una regola, di fonte legale o giurisprudenziale, la quale consenta di valorizzare la puntuale e continuativa applicazione delle disposizioni autodisciplinari alla stregua di un indice rilevante di adeguatezza dei processi di investimento e degli assetti organizzativi dell’intermediario.
Consob ha determinato in 2,85 euro per azione il corrispettivo per l'adempimento dell’obbligo di acquisto di cui all’articolo 108, comma 2, del d.lgs. n. 58/1998 da parte di Sofil Sas su azioni ordinarie emesse da Parmalat Spa (delibera n. 20778 del 16 gennaio 2019).
Parmalat è attualmente ancora soggetta presso il Tribunale di Parma alla procedura di concordato preventivo la cui proposta è stata autorizzata con decreto del Ministro delle Attività Produttive, d’intesa con il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, il 1° marzo 2005 e omologata dal Tribunale di Parma con sentenza n. 22/2005 del 1° ottobre 2005.
Sofil è una società di diritto francese che detiene il controllo di diritto di Parmalat sin dal 2011. Nel 2017 aveva promosso, al prezzo di 2,80 euro per azione, un’offerta pubblica di acquisto volontaria avente ad oggetto la totalità delle azioni emesse da Parmalat, finalizzata al delisting dell’emittente.
Ad esito della suddetta opa, il cui prezzo era stato volontariamente aumentato dall’offerente nel corso dell’offerta sino a 3,00 euro per azione, Sofil aveva acquistato una partecipazione pari all’1,89% del capitale ed era arrivata, complessivamente, a detenere l’89,63% di Parmalat, non conseguendo, dunque, l’obiettivo del delisting.
Il 3 dicembre 2018 Sofil ha acquistato ai blocchi 114.546.237 azioni ordinarie emesse da Parmalat, pari al 6,175% del relativo capitale sociale, a un prezzo di 2,85 euro per azione.
Per effetto del suddetto acquisto, Sofil, tenuto conto della partecipazione già detenuta in Parmalat, 1.662.787.476 azioni, pari all’89,631% del capitale, e delle 1.150 azioni detenute dalla società da essa controllata, Big Srl, è giunta a detenere 1.777.333.713 azioni Parmalat, rappresentative del 95,805% del capitale, superando la soglia del 90% di cui all’articolo 108, comma 2, del Tuf.
Nella medesima data del 3 dicembre, Sofil ha comunicato al mercato, i) di non voler procedere al ripristino di un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni, ii) il sorgere, ai sensi dell’articolo 108, comma 2, del Tuf, dell’obbligo di acquistare dagli azionisti di Parmalat che ne facciano richiesta le azioni ordinarie residue ancora in circolazione (obbligo di acquisto), iii) l’intenzione di esercitare il diritto di acquisto di cui all’articolo 111 del Tuf a seguito dell’adempimento dell’obbligo di acquisto.
L’obbligo di acquisto riguarda 61.539.496 azioni, pari al 3,317% del capitale sociale di Parmalat. Alla data del 3 dicembre le azioni residue oggetto dell’obbligo di acquisto erano 75.766.868, pari al 4,084% del capitale ed alla totalità delle azioni ancora in circolazione, escluse le 2.049.096 azioni proprie detenute dall’emittente. Successivamente al 3 dicembre Sofil ha acquistato ulteriori 14.227.372 azioni Parmalat, pari, complessivamente allo 0,767% del capitale sociale, arrivando a detenere 1.791.561.085 azioni Parmalat, pari al 96,572% del capitale dell’emittente.
Ai fini della determinazione del prezzo Consob ha tenuto conto del prezzo più elevato pagato da Sofil e/o dalle persone che agiscono di concerto, nel corso degli ultimi dodici mesi precedenti il sorgere dell’obbligo di acquisto, che risulta quello corrisposto per l’acquisto ai blocchi avvenuto il 3 dicembre e perfezionatosi il 5 dicembre 2018 (2,85 euro), nonché del valore medio ponderato di mercato del titolo Parmalat nei sei mesi antecedenti al sorgere dell’obbligo di acquisto, pari a 2,846 euro.
Il 1° febbraio 2019 si terrà presso la sede Consob di Roma, sala auditorium (via C. Monteverdi 35) e in videoconferenza presso la sede Consob di Milano (Via Broletto 7, sala S15) un convegno sul tema: l’attività dell’Audit committee alla luce della recente riforma della normativa europea sulla revisione legale dei conti, presentazione del questionario per gli Audit committee.
Si tratta di un incontro informativo con gli organi di controllo degli enti di interesse pubblico sul questionario per gli Audit committee (Comitato per il controllo interno e la revisione contabile ai sensi dell’ articolo 19, del d.lgs. n. 39/2010).
Il Ceaob (Comitato degli organismi europei di controllo delle attività di revisione contabile) ha elaborato un questionario a livello europeo per agevolare il compito delle autorità nazionali relativo al monitoraggio della performance degli Audit committee, il cui ruolo è stato rafforzato dalla recente riforma della normativa europea sulla revisione legale dei conti.
Il questionario, tradotto in lingua italiana, verrà inviato a livello nazionale dalla Consob a una selezione di Audit committee di Enti di interesse pubblico - Eip e le informazioni ottenute verranno utilizzate, in forma anonima e aggregata, per predisporre la relazione sugli sviluppi nel mercato della revisione legale per gli Eip, che la Consob dovrà predisporre ai sensi dell’articolo 27.2 del Regolamento (Ue) n. 537/2014.
Il questionario può anche rappresentare uno strumento di autovalutazione utile per tutti gli Audit committee e fornire l’opportunità di individuare eventuali aree di miglioramento nella compliance con le nuove regole di audit. A tal fine un fac-simile del questionario è pubblicato sul sito della Consob.
Per illustrare il questionario è stato organizzato un apposito incontro informativo che si terrà il
1° febbraio 2019, dalle 11.00 alle 13.30, presso la sede della Consob di Roma e, in videoconferenza, presso quella di Milano.
L’incontro è aperto alla partecipazione dei Presidenti (o di un altro membro) dell’Audit committee di tutti gli Eip, fino a esaurimento dei posti disponibili.
Si prega di registrarsi all’incontro entro il 28 gennaio 2019 utilizzando l’apposito modulo Sipe per la sede di Roma ovvero il modulo Sipe per la sede di Milano.
Il programma dell’incontro sarà pubblicato nei prossimi giorni.
Mercoledì 23 gennaio, dalle 11.30 alle 13.00 si terrà un nuovo seminario del ciclo di incontri su banca e finanza dell'anno accademico 2018-19, organizzato da Consob e dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, dipartimento di Scienze dell'economia e della gestione aziendale. Sede l'aula 100 dell'Università Cattolica, con ingresso in via Necchi 9, Milano.
Il seminario, a cura di Emilia Garcia Appendini (University of Zurich) verterà sul tema "The economic costs of financial distress".
La partecipazione all'incontro è libera e gratuita.
Per informazioni: www.unicatt.it/segesta, dip.segesta@unicatt.itm, telefono: 02.72342467.
- Determinato il corrispettivoper l'adempimento dell’obbligo di acquisto di cui all’articolo 108, comma 2 del d.lgs. n. 58/98 da parte di Sofil Sas su azioni ordinarie emesse da Parmalat Spa (delibera n. 20778 del 16 gennaio 2019).