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Bollettino


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Delibera n. 21549

Ordine, ai sensi dell'art. 7-octies, comma 1, lett. b), del D. lgs. n. 58/1998 ("Tuf") di porre termine alla violazione dell'art. 18 del Tuf posta in essere tramite il sito internet https://www.ctxholdings.com

LA COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA

VISTA la legge n. 216 del 7 giugno 1974 e le successive modifiche e integrazioni;

VISTO il decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 ("Tuf") e le successive modifiche e integrazioni;

RILEVATO che dalle verifiche svolte sul sito internet https://www.ctxholdings.com è emerso che:

i. il sito internet è attivo e disponibile anche in lingua italiana;

ii. il sito prospetta al potenziale investitore la possibilità di fare trading su CFD relativi a valute, materie prime, azioni e indici;

iii. per l'effettuazione delle operazioni di trading è richiesta la registrazione al sito – mediante procedura di registrazione disponibile anche per gli utenti connessi dall'Italia – e l'apertura di un conto online; in particolare, sono disponibili, a seconda del deposito minimo richiesto e dei benefit prospettati, le seguenti tipologie di conto denominate: "Mini", "Standard", "Bronzo", "Argento", "Oro", "Platino", "Nero" e "VIP";

iv. quanto alla riconducibilità, in calce alle pagine web del sito e nella sezione "Termini e Condizioni" si legge che "questo sito web è di proprietà e gestito da Golden Dawn (IT)", con sede in Ungheria;

CONSIDERATO che l'attività svolta tramite il sito internet https://www.ctxholdings.com è riconducibile all'offerta di servizi di investimento, di cui all'art. 1, comma 5, del Tuf, in quanto viene prospettata ai clienti la possibilità di aprire un conto di trading sul quale è possibile impartire ordini di acquisto e/o vendita aventi ad oggetto strumenti finanziari;

CONSIDERATO che la sopra descritta operatività, svolta tramite il sito https://www.ctxholdings.com è tutt'ora in corso di svolgimento nonché rivolta al pubblico degli investitori italiani in quanto il sito è risultato disponibile anche in lingua italiana e, per lo stesso, è stata altresì riferita attività di contatto mediante tecniche di sollecitazione telefonica non richiesta (c.d. "cold calling") nei confronti del pubblico italiano;

CONSIDERATO che la società Golden Dawn (IT), con sede in Ungheria, menzionata nel sito https://www.ctxholdings.com, non è autorizzata alla prestazione di servizi di investimento nei confronti del pubblico italiano in quanto non risulta iscritta nell'albo tenuto dalla Consob ai sensi dell'art. 20 del Tuf;

VISTO che la prestazione di attività e servizi di investimento è riservata ai soggetti abilitati di cui all'art. 18, comma 1, del Tuf ai sensi del quale "L'esercizio professionale nei confronti del pubblico dei servizi e delle attività di investimento è riservato alle Sim, alle imprese di investimento UE, alle banche italiane, alle banche UE e alle imprese di paesi terzi";

RITENUTO, quindi, che l'operatività in esame si configura quale esercizio professionale verso il pubblico italiano di servizi di investimento in violazione dell'art. 18, comma 1, del Tuf;

VISTO che, secondo quanto previsto dall'art. 7-octies, lett. b), del Tuf - titolato "Poteri di contrasto all'abusivismo" - la Consob "può nei confronti di chiunque offre o svolge servizi o attività di investimento tramite la rete internet senza esservi abilitato ai sensi del presente decreto: […] b) ordinare di porre termine alla violazione";

RITENUTO, pertanto, necessario provvedere immediatamente all'adozione della presente delibera dal momento che, alla luce di quanto sopra rilevato e considerato, sussistono motivate ragioni di urgenza;

D E L I B E R A:

Si ordina di porre termine alla violazione dell'art. 18 del D.lgs. n. 58/98 posta in essere tramite il sito internet https://www.ctxholdings.com consistente nell'offerta e nello svolgimento nei confronti del pubblico italiano dei servizi e delle attività di investimento.

La presente delibera verrà portata a conoscenza degli interessati e pubblicata nel Bollettino della Consob.

Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio entro 60 giorni dalla data di comunicazione.

21 ottobre 2020

IL PRESIDENTE
Paolo Savona