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Senior non-preferred bonds e tutela degli investitori

 

Senior non-preferred bonds e tutela degli investitori

F. Ciraolo, F. Savasta

Quaderno giuridico n. 30 - gennaio 2024 [formato PDF]

Lo scritto si occupa degli strumenti di debito chirografario di secondo livello (senior non-preferred bonds), introdotti nell’ordinamento italiano con L. 12 dicembre 2017, n. 205, al fine di prevedere l’inserimento, nella gerarchia degli strumenti di capitale bancario, di un “cuscinetto” di passività ad elevata capacità di assorbimento delle perdite, collocato tra le passività subordinate e le passività chirografarie ordinarie, utilizzabile in situazioni di crisi dell’emittente. Gli strumenti di debito chirografario di secondo livello, invero, assumono rilevanza in relazione a molteplici ambiti, intercettando, in particolare, sia le problematiche inerenti alla gestione delle insolvenze bancarie (nella specie, sotto il profilo della disciplina MREL e, più, in generale, della resolution), sia quelle relative alla (corretta) commercializzazione di strumenti finanziari assoggettabili a bail-in, con conseguenti riflessi in termini di investor protection.
Lo studio ha lo scopo ultimo di valutare se l’attuale contesto regolamentare - ricostruito rivolgendo l’attenzione sia ai profili strutturali degli strumenti di senior non-preferred debt, sia alle forme di tutela approntate dal legislatore in favore dei sottoscrittori dei medesimi - possa ritenersi realmente in grado di soddisfare le finalità - efficace ed ordinata conduzione delle procedure di resolution, per un verso, protezione degli investitori, per l’altro - perseguite dal legislatore con l’introduzione della fattispecie in esame. A tal riguardo, vengono messe in evidenza la lacunosità delle disposizioni adottate nell’ordinamento italiano e l’opinabilità di alcune delle attuali soluzioni normative, come può evincersi, ad es., dall’analisi critica della disciplina dei rimedi applicabili in caso di difformità dei titoli di debito chirografario non preferito rispetto alle caratteristiche fissate per legge, o dal regime di tutela dell’investitore al dettaglio delineato dall’art. 25-quater TUF. Considerati, tuttavia, i notevoli livelli di diffusione degli strumenti di debito chirografario di secondo livello presso gli investitori, si auspica che il legislatore apporti all’attuale quadro disciplinare quelle modifiche, che lo scritto si propone di suggerire, idonee a conferirgli il necessario grado di chiarezza e di linearità e ad assicurare agli investitori e al mercato le più efficaci forme di tutela.

Autori
Francesco Ciraolo - Università degli Studi di Messina (francesco.ciraolo@unime.it)
Francesco Savasta - CONSOB, Ufficio Studi Giuridici (f.savasta@consob.it)

Si ringraziano Emilia Petrocelli (Directa Sim) e Giuseppe Drago (BCE) per i suggerimenti sul testo, svolti a titolo personale (che non coinvolgono gli istituti di appartenenza). Le opinioni espresse nel Quaderno sono attribuibili esclusivamente agli autori e non rappresentano posizioni ufficiali della CONSOB, né impegnano in alcun modo la responsabilità dell’Istituto. Nel citare il presente lavoro non è, pertanto, corretto attribuire le argomentazioni ivi espresse alla CONSOB o ai suoi vertici. Errori e imprecisioni sono imputabili esclusivamente agli autori.

ISSN 2281-5236 [online]