La crisi del debito sovrano nell'area euro

La crisi del debito sovrano nell'area euro

GLI EVENTI CHIAVE E GLI INTERVENTI DELLE AUTORITÀ DI POLITICA ECONOMICA E MONETARIA

Ottobre 2009

Il governo greco aggiorna le proiezioni di finanza pubblica portando il rapporto deficit/Pil dal 3,7% al 12,7%. L'agenzia di Rating Fitch porta da A ad A- il rating sul debito pubblico

Novembre 2009

Anche il Portogallo rivede al rialzo la stima del deficit pubblico in rapporto al PIL portandole dal 5,9% all'8%.

Dicembre 2009

Fitch declassa il rating sovrano della Grecia da A- a BBB+, seguita dopo pochi giorni da Standard & Poors che porta da A a BBB+ il rating sul debito pubblico greco. A fine mese anche Moody's declassa la Grecia portando il rating sul merito di credito del paese da A1 ad A2. Il Parlamento approva la finanziaria per il 2010: sono previsti forti tagli al bilancio.

Gennaio 2010

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) invia una missione in Grecia per valutare un piano di assistenza finanziaria. Il governo greco approva il piano di stabilità che prevede un calo del rapporto deficit/Pil al 3% entro il 2012. Titoli pubblici a 5 anni per un ammontare complessivo di 8 miliardi di euro vengono collocati con un rendimento pari al 6% circa. Anche il governo portoghese presenta un piano di risanamento dei conti pubblici che prevede un rientro del deficit/Pil entro la soglia del 3% entro il 2013. Nonostante tali interventi a fine gennaio il differenziale nei rendimenti dei titoli di Stato decennali greci e portoghesi rispetto al benchmark tedesco aumenta superando , rispettivamente, i 400 e i 110 punti base.

Febbraio 2010

L'Unione Europea approva il piano triennale di risanamento dei conti pubblici della Grecia che prevede, tra le varie misure, il congelamento dei salari ed il blocco delle assunzioni pubbliche per il 2010, la riduzione del 10% delle spese di tutti i ministeri, l'aumento dell'età pensionabile, l'introduzione di nuove imposte sui carburanti e sui dividendi azionari. Viene inoltre annunciata la prima missione congiunta in Grecia da parte di tecnici di BCE, Commissione europea e FMI (cosiddetta troika), finalizzata alla verifica del rispetto del piano. Il consiglio direttivo della BCE lascia all'1% il tasso di riferimento e annuncia un progressivo rientro dalle misure straordinarie di politica monetaria introdotte a fine 2008 in risposta alla crisi finanziaria dei subprime.

Marzo 2010

I Capi di stato dell'area euro trovano l'accordo su un pacchetto di sostegno finanziario alla Grecia in caso di necessità, che prevede l'intervento del FMI e prestiti bilaterali volontari da parte degli Stati membri dell'Area euro. L'ammontare complessivo non è ancora stabilito sebbene si parli di una cifra attorno ai 20 miliardi di euro. Nonostante questi sviluppi i titoli di Stato greci restano sotto pressione sul mercato secondario.

Aprile 2010

Il rendimento del decennale greco supera il 7% a inizio aprile. L'Eurogruppo vara il piano di assistenza finanziaria (emergency loan facility) per un ammontare di 45 miliardi di euro (di cui 15 messi a disposizione dal FMI). Le agenzie di rating internazionali declassano il debito pubblico greco a junk bond (titoli spazzatura). Seguono interventi di downgrading per altri Paesi dell'Eurozona, quali Spagna, Italia, Irlanda, Portogallo e Cipro. Il 27 aprile Standard&Poor taglia di due gradini il rating dei titoli di stato portoghesi portandolo da A+ ad A-. Il 28 aprile Standard&Poor taglia il rating del debito a lungo termine della Spagna portandolo da AA+ ad AA.

I rendimenti degli altri paesi dell'Eurozona con maggiori squilibri nei conti pubblici aumentano, riflettendo la percezione da parte degli investitori di un rischio sovrano crescente. Conseguentemente cresce lo spread (ossia la differenza tra i rendimenti dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà (definiti anche Paesi periferici) e il rendimento dei titoli di Stato tedeschi, considerati un investimento privo di rischio per la solidità dell'economia della Germania) che raggiunge i 270 punti per il Portogallo e i 110 punti per la Spagna. Per un quadro dell'andamento del mercato secondario dei titoli pubblici dell'Area euro si veda il Risk outlook Consob.

Il Governo greco vara una manovra rigorosa, da 40 miliardi di euro, che prevede fra l'altro l'azzeramento delle tredicesime e quattordicesime degli impiegati pubblici, l'aumento dell'età pensionabile, dell'IVA e di altre imposte indirette.

Maggio 2010

I paesi dell'Eurozona e il FMI approvano un prestito di salvataggio per la Grecia di 110 miliardi di euro (30 da parte del FMI), subordinato alla realizzazione di severissime misure di austerità.

La BCE istituisce il Securities Market Program (SMP), finalizzato all'acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario per controllare la dinamica degli spread. Per un dettaglio degli acquisti effettuati nell'ambito del SMP si veda il Risk outlook Consob.                                                                                                                                     

Giugno 2010.

L'Eurogruppo approva la creazione dello European Financial Stability Facility (EFSF), fondo intergovernativo di durata triennale, dotato di garanzie fornite dagli Stati partecipanti per un ammontare complessivo di 440 miliardi di euro. L'istituzione di tale fondo ha lo scopo di potenziare i meccanismi di stabilità dell'area dell'euro e di fornire sostegno finanziario agli Stati membri in difficoltà. Al capitale dell'EFSF partecipano i 17 paesi della zona euro che forniscono garanzie irrevocabili e incondizionate. La partecipazione dei singoli stati viene definita in base alla partecipazione al capitale della BCE. Nel sostegno finanziario agli Stati europei in difficoltà alla dotazione dell'EFSF si aggiungono 60 miliardi dello European Financial Stabilization Mechanism (EFSM), messi a disposizione dalla Commissione europea e garantiti dal budget dell'Unione europea (a cui possono accedere anche gli Stati europei non aderenti all'euro) e 250 miliardi forniti dal Fondo Monetario Internazionale.

Luglio 2010

Vengono resi noti i risultati degli stress test sul sistema bancario europeo condotti dall'EBA (Autorità bancaria europea) su mandato dell'Ecofin, finalizzato ad una verifica dello stato di salute del sistema bancario e della capacità delle banche di resistere a condizioni economiche sfavorevoli senza aver bisogno di nuove risorse patrimoniali. Negli stress test sono coinvolte 91 grandi banche europee di cui solo per 7 si rilevano carenze patrimoniali (5 banche spagnole, una tedesca e una greca).

Settembre 2010

Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria annuncia una riforma del regime patrimoniale degli istituti di credito che prevede un innalzamento di tutti i presidi a salvaguardia dei rischi fronteggiati dalle banche in modo da garantirne una maggiore solidità. La riforma prende il nome di Basilea III e contiene numerose norme destinate ad entrare in vigore gradualmente a partire dal 2013.

Novembre 2010

Emerge la crisi del sistema bancario in Irlanda. Il Governatore della banca centrale irlandese rivela che le perdite delle banche domestiche ammontano a 85 miliardi di euro (pari al 55% del PIL). Le istituzioni europee con la partecipazione del FMI approvano un piano di sostegno per l'Irlanda. Il prestito ammonta a 85 miliardi di euro e prevede l'intervento dell'EFSF. L'Irlanda si impegna a varare una manovra correttiva di 15 miliardi di euro in quattro anni con tagli alla spesa pubblica e aumenti di imposte.

Dicembre 2010.

L'Eurogruppo istituisce lo European Stability Mechanism (ESM), meccanismo di gestione permanente delle crisi che sostituirà l'EFSF a partire dal primo luglio 2013. L'ESM avrà una capacità di prestito effettiva pari a 500 miliardi (a fronte di un capitale sottoscritto di 700 miliardi, 80 sotto forma di capitale versato dagli Stati membri dell'area dell'euro nell'arco temporale di cinque anni a partire dal 2013e la parte rimanente costituita da una combinazione di capitale richiamabile e di garanzie fornite dagli Stati). Il contributo di ciascuno Stato al fondo di salvataggio si baserà sulla quota di partecipazione al capitale della BCE. L'ESM potrà concedere sostegno finanziario ai paesi che ne faranno richiesta previa un'approfondita analisi di solvibilità. Qualora l'analisi rivelasse una situazione di insolvenza, per accedere ai finanziamenti dell'ESM lo Stato membro sarebbe tenuto a negoziare con i creditori privati un piano di ristrutturazione del debito.

Moody's abbassa di cinque gradini il rating del debito sovrano irlandese portandolo da Aa2 a Baa1. Fitch lo abbassa di tre gradini (da A+ a BBB+). Anche il rating del Portogallo subisce un downgrade da parte di Fitch (da A+ a AA-).

Gennaio 2011

L'EFSF emette titoli destinati a sostenere l'Irlanda (due emissioni di 5 miliardi di euro di bond quinquennali ad un rendimento oscillante tra il 2,59% e il 2,89%). L'euro tocca il minimo da 4 mesi sul dollaro (1,28). Lo spread dei titoli decennali italiani rispetto ai Bund supera i 200 bps, quello degli spagnoli è a 271, dei portoghesi a 425, irlandesi a 625, greci a 965.

Marzo 2011

Viene aumentata la capacità di finanziamento dell'EFSF (da 440 a 780 miliardi di euro) e dell'ESM (fissata a 550 miliardi di euro). L' EFSF potrà acquistare, in regime di condizionalità, titoli di Stato dei paesi membri sul mercato primario. Viene accolta la richiesta di una rinegoziazione del prestito concesso alla Grecia (riduzione del tasso dal 5,2% al 4,2%, allungamento della scadenza da 5 a 7 anni e mezzo) in cambio di un nuovo piano di austerità e di privatizzazioni.

Aprile 2011

Anche in Portogallo il forte squilibrio nei conti pubblici aggravato dalla recessione in atto porta il Paese a ufficializzare la richiesta di aiuti all'UE (per una cifra tra i 60 e gli 80 miliardi di euro). L'aumento dell'inflazione nell'Area euro su livelli superiori al 2% (che rappresenta l'obiettivo primario della banca centrale nel perseguimento della politica monetaria) porta la BCE ad alzare il tasso di interesse di riferimento di 25 bps a 1,25%.

Maggio 2011

Accordo fra il Governo portoghese e UE, BCE e FMI (cosiddetta Troika) per la concessione di un prestito di 78 miliardi di euro in tre anni. Il piano di aggiustamento dei conti pubblici prevede un taglio del deficit dall'8,6% del PIL nel 2010 al 5,9% nel 2011, al 4,5% nel 2012 e al 3% nel 2013 e privatizzazioni per 5,5 miliardi di euro da effettuarsi già nel 2011.Le agenzie di rating rivedono al ribasso numerosi rating sovrani. Standard & Poor's porta da stabile a negativo il proprio outlook sull'Italia ritenendo "deboli le attuali prospettive di crescita". La stessa agenzia taglia ulteriormente il il rating della Grecia da BB- a B, seguita da Fitch (da BB+ a B+). Lo spread sui titoli decennali greci rispetto a quelli tedeschi sale 13.650 punti base, con un effetto trascinamento per quanto riguarda i titoli di altri Paesi europei (Irlanda 7.636; Portogallo 6.667; Spagna 243; Italia 171; Belgio 118).

Giugno 2011

S&P e Moody's abbassono ulteriormente il rating sovrano della Grecia (ad un livello inferiore alla B). Emissione dell'EFSF a sostegno del piano di aiuti per il Portogallo. L'Eurogruppo rinvia il via libera alla quinta tranche di aiuti alla Grecia (per 12 miliardi di euro). Viene inoltre raggiunto in sede europea un accordo sui punti fondamentali del Trattato istitutivo dell'ESM (le cui emissioni non godranno di priorità nel rimborso) e sul rafforzamento della capacità di prestito effettiva dell'EFSF. Il Parlamento greco approva una manovra da oltre 28 miliardi di euro in cinque anni (metà maggiori entrate fiscali e metà tagli alla spesa) e dà il via libera ad un piano di privatizzazioni per 50 miliardi mentre proseguono le trattative per la messa a punto di un piano di rinegoziazione del debito. Il Consiglio dei ministri in Italia vara una manovra da 47 miliardi di euro in 4 anni che punta ad un sostanziale pareggio di bilancio nel 2014. Mario Draghi viene nominato presidente della BCE. Il Comitato di Basilea raggiunge un accordo sui requisiti aggiuntivi di capitale (da 1% a 2,5% in più rispetto alle soglie di Basilea 3) per le grandi banche di rilevanza sistemica, da sottoporre all'approvazione FSB dopo un periodo di consultazione.

Luglio 2011

I Ministri delle finanze dell'Eurogruppo ed il FMI sbloccano la quinta tranche del prestito da 110 miliardi di euro concesso alla Grecia mentre si discute della partecipazione dei finanziatori privati ad un piano di rinegoziazione del debito.

Intanto proseguono i downgrade del rating dei paesi europei in difficoltà (Moody's taglia di quattro gradini il rating del Portogallo, di un gradino il rating dell'Irlanda di tre gradini quello di Grecia e di due gradini quello di Cipro; Standard & Poor's taglia di tre gradini il rating greco). Lo spread dei titoli portoghesi decennali rispetto ai Bund tedeschi supera i 1.000 p.b. (quello dei BTP tocca i 202).

Con un tasso di inflazione ancora elevato, in particolare per effetto del forte rialzo del prezzo dei beni energetici, la BCE decide di alzare il tasso di interesse di riferimento dell'Area euro di ulteriori 25 punti base, portandolo a 1,50%.

Viene ampliata la dotazione del fondo salva-stati (EFSF), che passa da €440 a €780 miliardi di euro di garanzie. Viene inoltre trovato un accordo sull'ampliamento della capacità operativa dell'EFSF con possibilità di acquisti di titoli del debito pubblico sul mercato secondario e di partecipare alla ricapitalizzazione delle banche. Vengono inoltre rivisti i dettagli del piano di aiuti alla Grecia con un allungamento della durata e diminuzione dei tassi di interesse dei prestiti già concessi e il possibile coinvolgimento del settore finanziario privato nella ristrutturazione del debito in base ad opzioni ancora da definire (swap, rinnovo automatico, buy-back): si parla di un contributo di 37 miliardi.

L'EBA rende noti i risultati dei nuovi stress test effettuati su 90 banche europee. Solo otto hanno un Core Tier 1 inferiore al 5% mentre sedici si collocano fra il 5% ed il 6%. Nel complesso positivi i risultati dei cinque gruppi bancari italiani presi in considerazione, uno solo dei quali è in questo secondo gruppo.

Agosto 2011

La BCE inizia ad acquistare titoli di Stato italiani e spagnoli sul mercato secondario attenuando lievemente l'incremento degli spread tra i rendimenti dei titoli pubblici dei paesi europei in difficoltà e il bund tedesco. A causa delle forti turbolenze che coinvolgono anche i mercati azionari l'ESMA vieta le vendite allo scoperto per 15 giorni in Belgio, Italia, Francia e Spagna. Anche le autorità di vigilanza nazionali assumono provvedimenti volti a mitigare la turbolenza dei mercati. Nel frattempo vengono predisposte diverse manovre correttive da parte dei governi dei paesi dell'Area euro con maggiori squilibri nei conti pubblici (cosiddetti paesi periferici).

Settembre 2011

Le condizioni di liquidità nel sistema bancario appaiono critiche, tanto da muovere la BCE a realizzare una operazione di rifinanziamento in dollari di concerto con altre 4 banche centrali (Fed, Banca d'Inghilterra, Banca centrale svizzera e Banca del Giappone). Standard & Poor's declassa il rating dell'Italia di un gradino (da A+ ad A) sulla scia della crescente instabilità politica.

Ottobre 2011

La BCE annuncia due operazioni di rifinanziamento a 1 anno, il prolungamento delle operazioni a più breve termine e l'acquisto di 40 miliardi di obbligazioni bancarie garantite. I capi di Stato e di governo dell'Area euro raggiungono un accordo su un insieme di misure che rendono più rigoroso il controllo dei conti pubblici dei paesi membri. Tale accordo (noto come six pack) comporta l'obbligo di recepire nella legislazione nazionale, a livello costituzionale o equivalente, regole di bilancio coerenti con quelle fissate in ambito europeo con il Patto di stabilità e crescita; tali regole devono prevedere un meccanismo di correzione automatica delle eventuali deviazioni la cui conformità alle regole comunitarie. Proseguono i downgrade del rating sovrano dei paesi europei (Moody's declassa il rating dell'Italia di tre gradini, da Aa2 ad A2; Fitch declassa Italia, da AA- ad A+, e Spagna, da AA+ ad AA-). Segue il declassamento di diverse istituzioni finanziarie (in Italia Standard & Poor's declassa 24 banche; nel Regno Unito Moody's declassa 12 istituti finanziari). Il Consiglio europeo dà mandato all'EBA di condurre un "esercizio di capitale" sul sistema bancario europeo al fine di verificare la necessità di ricapitalizzare le maggiori banche europee.

Novembre 2011

La Grecia annuncia l'intenzione di sottoporre a referendum le nuove misure di austerity necessarie per rispettare il piano di risanamento concordato in ambito europeo. Aumentano le turbolenze sui mercati finanziari con forti ribassi dei corsi azionari e repentini incrementi dei rendimenti dei titoli pubblici. In Italia, tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012 lo spread BTP-BUND supera i 500 punti base e i tassi di interesse a breve dei BTP raggiungono l'8%. Nella prima riunione del Consiglio direttivo della BCE presieduta da Mario Draghi la banca centrale taglia il tasso di riferimento di 25 punti portandolo a 1,25%.

Dicembre 2011

La BCE, oltre a tagliare il tasso di riferimento dell'Area euro di altri 25 punti base (portandolo all'1%) decide di ampliare il novero di misure di politica monetaria non convenzionali al fine di contrastare la riduzione dell'offerta di credito da parte delle banche dei Paesi in difficoltà a famiglie e imprese. In particolare, la BCE vara due operazioni di rifinanziamento (Long Term Refinancing Operations – LTROs) a tre anni, per un ammontare complessivo di oltre 1.000 miliardi di euro al tasso agevolato dell'1%. Nella prima asta vengo assegnati fondi a più di 500 banche europee per un ammontare di 490 miliardi. A seguito dell'esercizio sul capitale l'EBA presenta una raccomandazione formale alle maggiori banche europee in cui evidenzia la necessità di procedere a ricapitalizzazioni per circa 115 miliardi di euro entro il 30 giugno 2012.

Gennaio 2012

Proseguono i downgrade del debito sovrano di numerosi paesi europei (Standard & Poor's declassa il rating di nove paesi europei ossia, Italia, Francia, Austria, Spagna, Cipro, Malta, Portogallo, Slovacchia e Slovenia cui si aggiunge il declassamento del rating del fondo salva Stati EFSF che perde la tripla A; Fitch declassa il rating di 5 paesi europei ossia Italia, Spagna, Belgio, Cipro e Slovenia).

Febbraio 2012

Nel corso della seconda LTRO a 3 anni vengono assegnati fondi a 800 banche europee per un ammontare lordo di 530 miliardi di euro. L'Eurogruppo raggiunge un nuovo accordo sulla ristrutturazione del debito greco, che comporta prestiti per 130 miliardi e una riduzione del valore nominale dei titoli pubblici detenuti da creditori privati del 50% circa (che comporta un taglio dello stock di debito di oltre 100 miliardi). Proseguono i tagli del rating sovrano dei paesi periferici dell'Eurozona (Moody's abbassa il rating di 6 paesi europei ossia Italia, Spagna, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Malta). Sulla scia dei declassamenti del merito di credito pubblico proseguono i declassamenti degli istituti creditizi (Fitch abbassa il rating di 5 banche e Standard & Poor's di 34 banche, tra cui i principali gruppi).

Marzo 2012

Viene approvato il Fiscal compact, un accordo tra 26 Stati membri dell'Unione europea (eccetto il Regno Unito) sulla partecipazione a un nuovo patto fiscale che comporterà un coordinamento più stringente delle politiche economiche nazionali. In particolare con il fiscal compact si stabilisce che il deficit strutturale non possa eccedere lo 0,5 per cento del Pil e che il debito pubblico in rapporto al Pil debba diminuire ogni anno di un ammontare pari a 1/20 della distanza tra il suo livello effettivo e la soglia del 60 per cento. Sono previsti tuttavia fattori attenuanti e deroghe, in modo da permettere agli Stati membri di utilizzare la politica fiscale in chiave anticiclica o in risposta a shock esogeni.

Aprile 2012

Il sistema bancario spagnolo mostra segni di vulnerabilità, connessi alla recessione in atto e alla crisi del mercato immobiliare. Cominciano a diffondersi indiscrezioni circa l'intenzione del governo di creare una bad bank in cui far confluire i crediti problematici delle banche spagnole. Standard & Poor's declassa 11 istituti di credito del Paese.

Maggio 2012

Bankia, terzo istituto di credito spagnolo nato dalla fusione di diverse banche di piccole dimensioni richiede un sostegno pubblico di salvataggio di 19 miliardi di euro. Standard & Poor's declassa il rating di Bankia e di altre 4 banche spagnole.

Giugno 2012

La Spagna dichiara l'intenzione di chiedere un sostegno finanziario all'Europa finalizzato alla ricapitalizzazione del sistema bancario. I paesi dell'Area euro si rendono disponibili a fornire fondi per un ammontare di 100 miliardi di euro attraverso i fondi salva Stati ESM ed EFSF per i quali si raggiunge un accordo che prevede la possibilità di intervenire direttamente nel salvataggio degli istituti di credito. Fitch e Moody's abbassano di 3 gradini il merito di credito della Spagna. Anche Cipro chiede l'intervento dei fondi salvataggio pubblici diventando così il quinto paese europeo a farne richiesta. La crisi è connessa al deterioramento del quadro congiunturale ma anche alla forte esposizione delle banche cipriote verso i maggiori istituti della Grecia. Fitch declassa il rating di Cipro a livello spazzatura.

Luglio 2012

L'Eurogruppo approva il sostegno finanziario alla Spagna di 100 miliardi di euro tramite lo EFSF. Nel frattempo si aggravano le tensioni finanziarie in Spagna con il dissesto di alcuni enti territoriali che chiedono aiuto al governo centrale. La sfavorevole congiuntura economica determina un calo dell'inflazione. Conseguentemente la BCE taglia di 0,25 punti percentuali del tasso di riferimento dell'Area euro portandolo allo 0,75%, il livello più basso di sempre.

Agosto 2012

Le dichiarazioni del governatore BCE, Mario Draghi, ("l'euro è irreversibile" e "la BCE è pronta a fare tutto il necessario") favoriscono un progressivo calo delle tensioni sui mercati finanziari alimentando aspettative positive degli investitori circa il mantenimento da parte della BCE di un assetto espansivo della politica monetaria per lungo tempo.

Settembre 2012

La BCE annuncia l'Outright Monetary Transactions (OMT), ovvero si dichiara disponibile ad acquistare titoli governativi in quantità illimitata nel caso in cui lo spread mostri dinamiche incompatibili con la corretta trasmissione dei segnali di politica monetaria. L'OMT frena le pressioni speculative sui titoli dei Paesi periferici e sui mercati dei titoli governativi prevalgono condizioni più distese.

Gennaio 2013

La BCE annuncia ulteriore misure: acquisto sul mercato secondario dei titoli governativi europei, operazione straordinaria di finanziamento al mercato bancario a 3 anni, abbassamento dei tassi di interesse.

Marzo 2013.

Cipro chiede un ampliamento degli aiuti forniti da UE, BCE e FMI e si impegna ad attuare una serie di riforme.

Maggio 2013.

La BCE taglia di 25 punti base il tasso di riferimento dell'Area euro portandolo allo 0,50%.

Novembre 2013

La BCE taglia di 25 punti base il tasso di riferimento dell'Area euro portandolo allo 0,25%.

Aprile 2014

La BCE dichiara la propria disponibilità a intervenire con misure non convenzionali e apre la strada al quantitative easing europeo.

Giugno 2014

La BCE rafforza la propria politica monetaria espansiva con l'annuncio di varie misure. Da un lato viene ulteriormente ridotto il tasso ufficiale di finanziamento di 10 punti base allo 0.15%; questo intervento porta il tasso di remunerazione dei depositi delle banche detenuti presso al BCE ad un livello negativo (-0,1%). Dall'altro viene annunciata l'introduzione di una nuova misura non convenzionale di politica monetaria ossia le operazioni di rifinanziamento a lungo termine "targeted" (Targeted Long Term Recinancing Operations) per 400 mld, volte ad incentivare l'erogazione di prestiti bancari a favore del settore privato non finanziario dell'area euro. Il programma è suddiviso in due fasi. Nella prima fase l'ammontare massimo di prestiti che la BCE concederà alle banche dell'eurozona sarà pari a 400 miliardi di euro, corrispondente al 7% dei portafogli crediti delle banche nei confronti del settore privato al 30 aprile 2014, ad eccezione dei mutui immobiliari. I fondi verranno allocati nel corso di due aste in programma a settembre e dicembre 2014. La seconda fase consiste invece in sei aste trimestrali che verranno condotte nel periodo marzo 2015 e giugno 2016.

L'ammontare cumulato di fondi aggiuntivi che la BCE erogherà alle banche sarà parametrato, in questo caso, al flusso di crediti netti erogati nel periodo di riferimento secondo un meccanismo che incentiva le banche a incrementare gli impieghi verso imprese e famiglie. La BCE annuncia infine di aver intensificato i lavori preparatori all'acquisto diretto di Asset Backed Securities e covered bond. Si partirà con l'acquisto dei covered bond da metà ottobre e degli ABS nel quarto trimestre.

Settembre e dicembre 2014

Si tengono le prime due aste TLTRO. Il totale assegnato è di poco superiore ai 200 miliardi di euro. Cominciano inoltre gli acquisti di ABS e covered bond. Crescono le attese di un prossimo quantitative easing.

Gennaio 2015

La BCE annuncia l'estensione del programma di acquisti di ABS e covered bonds anche ai titoli pubblici dell'Area euro (Expanded Asset Purchase Programme, EAPP o cosiddetto ‘quantitative easing'). La durata del programma EAPP è sostanzialmente indeterminata. L'intervento, infatti, è destinato a durare almeno fino a fine settembre 2016 ma potrebbe proseguire fino a quando l'inflazione non sarà tornata stabilmente su livelli prossimi all'obiettivo di medio periodo della BCE (ossia attorno al 2% annuo). Il programma prevede acquisti di titoli (pubblici e privati) fino a 60 miliardi di euro mensili per un ammontare complessivo di circa 1.140 miliardi di euro, di cui si stima 900 miliardi di titoli emessi da istituzioni pubbliche. La ripartizione degli acquisti per paese sarà fatta in proporzione del contributo delle banche centrali nazionali al capitale della BCE (mantenendo una certa flessibilità negli acquisti mensili) e riguarderà titoli con scadenze comprese fra 2 e 30 anni. Con riferimento all'Italia, in base alle operazioni effettuate dalla BCE sul mercato secondario a marzo 2015, si può stimare che l'acquisto di titoli pubblici si attesterà, alla fine del programma, attorno ai 150 miliardi di euro (equivalente all'11,6% delle titoli in circolazione e al 30% circa delle emissioni previste per il biennio 2015-2016).L'intervento della BCE contribuisce alla stabilizzazione delle condizioni dei mercati, consolidando aspettative positive degli investitori e attenuando la percezione del rischio associato al debito sovrano dei paesi con maggiori squilibri di finanza pubblica.