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Il trading ad alta frequenza
Caratteristiche, effetti, questioni di policy
V. Caivano, S. Ciccarelli, G. Di Stefano, M. Fratini, G. Gasparri, M. Giliberti, N. Linciano, I. Tarola
Discussion paper n. 5 - dicembre 2012 [formato PDF]
Sintesi del lavoro
Negli ultimi anni il progresso tecnologico e l'innovazione finanziaria hanno favorito la diffusione di attività di trading ad alta frequenza, o high frequency trading, una modalità operativa basata sull'impiego di algoritmi che consentono di acquisire, elaborare e reagire alle informazioni di mercato con una velocità elevata. Nei principali paesi europei la quota di scambi riconducibili ad operatori identificati come high frequency traders è cresciuta costantemente negli ultimi anni e attualmente oscilla tra circa il 10 e il 40% a seconda dei paesi. Il dibattito accademico ha evidenziato, senza tuttavia giungere a risultati univoci, la possibilità che la crescente diffusione dell'high frequency trading amplifichi l'impatto sistemico di shock e influisca negativamente sull'integrità e sulla qualità del mercato (efficienza informativa dei prezzi, volatilità e liquidità). Per mitigare tali effetti negativi le autorità hanno avviato una riflessione su taluni strumenti di policy che riguardano, da un lato, maggiori obblighi informativi a carico degli high frequency traders e, dall'altro, interventi sugli elementi di microstruttura dei mercati (quali i circuit breakers, i limiti al tick size, i regimi commissionali). In Europa, l'ESMA ha emanato Orientamenti che prevedono obblighi informativi e presidi organizzativi sia per i partecipanti al mercato sia per le piattaforme di negoziazione. Negli Stati Uniti, la SEC ha adottato una regolamentazione relativa a operatori che svolgono transazioni per importi rilevanti, tra i quali rientrano anche gli high frequency trader, sottoponendoli a maggiori obblighi informativi. Alla luce dell'elevata integrazione tra i mercati, è indispensabile che eventuali interventi di regolazione siano definiti in modo coordinato a livello internazionale (per evitare arbitraggi regolamentari), valutandone con attenzione costi e benefici.
Autori
Valeria Caivano - CONSOB, Divisione Studi (v.caivano@consob.it)
Salvatore Ciccarelli - CONSOB, Divisione Mercati (s.ciccarelli@consob.it)
Giovanna Di Stefano - CONSOB, Divisione Mercati (g.distefano@consob.it)
Marco Fratini - CONSOB, Divisione Studi (m.fratini@consob.it)
Giorgio Gasparri - CONSOB, Divisione Studi (g.gasparri@consob.it)
Monica Giliberti - CONSOB, Divisione Mercati (m.giliberti@consob.it)
Nadia Linciano - CONSOB, Divisione Studi (n.linciano@consob.it)
Isadora Tarola - CONSOB, Divisione Mercati (i.tarola@consob.it)
ISSN 2281-3098 [online]