Quaderno fintech n. 5

Marketplace lending

 

Marketplace lending
Verso nuove forme di intermediazione finanziaria?

A. Sciarrone Alibrandi, G. Borello, R. Ferretti, F. Lenoci, E. Macchiavello, F. Mattassoglio, F. Panisi

Quaderno FinTech n. 5 - luglio 2019 [formato PDF] 
 

Sintesi del lavoro
Il marketplace lending è uno fra i fenomeni più interessanti in ambito FinTech, non solo per la rapidità con cui negli ultimi anni, specie in Paesi diversi dall'Italia, è venuto ad espandersi in termini di volumi (sia pure ancora limitati quanto a valore assoluto), ma soprattutto per il carattere innovativo dei modelli di business in cui il fenomeno stesso si traduce: modelli in grado di mettere in discussione consolidate partizioni e categorie del settore finanziario, ponendo rilevanti questioni dal punto di vista della strategia regolatoria.
Si tratta di una forma di finanziamento alternativa a quelle tradizionali e riconducibile, per un verso, all'applicazione al settore dei servizi finanziari di tecniche di intermediazione digitale sviluppate nell'e-commerce e, per un altro, al più ampio ambito del crowdfunding. Nel "genere" crowdfunding, e al di là delle scelte terminologiche, la "specie" in discorso si connota per l'essere imperniata sulla raccolta di finanziamenti da parte di soggetti privati (individui o imprese), effettuata tramite una piattaforma, normalmente accessibile via internet. Si è scelto di riferirsi al fenomeno in discorso con il termine marketplace lending perché esso ha il pregio di mettere l'accento sul profilo che può dirsi più peculiare di tale nuovo modello operativo: il trattarsi di una attività organizzata in modo tale da assemblare (in modo nuovo e originale rispetto ai modelli tradizionali grazie alla presenza della piattaforma) la prospettiva creditizia (lending) con quella del mercato (marketplace). Ci troviamo di fronte, infatti, a un modello di business nuovo, che - grazie all'innovazione tecnologica e, in particolare, all'utilizzo di tecnologie abilitanti quali la struttura di piattaforma e i big data analytics - consente il soddisfacimento di bisogni "classicamente" finanziari (come il bisogno di finanziamento, di singoli come di enti collettivi, e quello di investimento) ma con modalità differenti da quelle tradizionali. E, a giudicare dalle sempre maggiori dimensioni che il marketplace lending è andato negli anni assumendo a livello mondiale, sembra trattarsi, quantomeno prima facie, di modalità che rispondono in modo efficace a bisogni finanziari concreti, nel senso che la presenza delle piattaforme genera una serie di vantaggi sia per i crowd-borrower sia per i crowd-investor, producendo, tuttavia, anche potenziali nuovi rischi di lesione di quegli stessi interessi non da oggi alla base della regolazione del sistema finanziario (tutela del risparmio, degli investitori e, più in generale, dei clienti; riduzione di asimmetrie informative, azzardo morale e selezione avversa; stabilità, buon funzionamento e competitività del sistema finanziario; fiducia nel sistema medesimo). Ciò conduce alla necessità non solo di ricondurre questo tipo di attività a tale alveo, ma anche di farlo, date le peculiarità del modello di business in discorso, con una normativa dedicata e disegnata secondo un approccio activity-based, che risponda ad una logica funzionale (in ragione delle peculiari funzioni svolte dalle piattaforme), proporzionale (in considerazione dei volumi, complessità dell'attività e dei prodotti) e in grado di tutelare sia i crowd-investor che i crowd-borrower.
Il Quaderno è articolato in tre parti.
Nella Parte I è contenuto l'inquadramento generale del fenomeno, a partire dalla struttura portante del marketplace lending, ovvero la piattaforma digitale, di cui verranno messi in luce i tratti caratterizzanti e il dibattito in corso sull'opportunità di un intervento regolatorio riferibile in generale a tale modello operativo (cioè, indipendente dallo specifico mercato in cui esso opera), oltre che rivolto in modo puntuale alle piattaforme che offrono servizi di crowdfunding.
Obiettivo della Parte II è, invece, offrire un'analisi in chiave economica del marketplace lending, attraverso un'analisi – distinta per il mercato internazionale e per quello domestico - dei principali modelli di business utilizzati dalle piattaforme e i loro volumi di attività. Dato il ruolo centrale e caratterizzante giocato dalla valutazione del merito creditizio dei richiedenti nel novero dei servizi offerti dai lending marketplace ai loro utenti, ad essa sarà riservata una analisi ad hoc (con particolare attenzione alle modalità innovative attraverso cui tale servizio viene reso).
Nella Parte III, verrà poi svolta un'analisi in chiave giuridica della struttura e del funzionamento dei lending marketplace. Dapprima si vaglierà l'operatività delle piattaforme rispetto alle riserve di attività che presidiano, per lo più a livello europeo, il settore finanziario in senso lato (raccolta del risparmio e/o erogazione del credito, prestazione di servizi di pagamento; prestazione di servizi di investimento); ancora, si valuterà l'applicabilità ai lending marketplace di altre discipline relative al settore finanziario (antiriciclaggio e usura) come pure di normative di più ampia portata (ad es. la tutela dei consumatori e la protezione dei dati), verificandone la congruità con l'attività esercitata dalle piattaforme; in seguito, si svolgerà un approfondimento, in chiave giuridica, del servizio di valutazione del merito creditizio che si è detto assumere importanza centrale fra quelli offerti dalle piattaforme.
L'analisi in chiave giuridica si sposterà poi sul piano internazionale attraverso l'esame di alcune normative speciali di recente adottate da alcuni Stati europei per disciplinare il fenomeno del marketplace lending (a volte congiuntamente con l'equity crowdfunding), nonché della recente Proposta di regolamento europeo relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese (ESCPs).
Il Quaderno si chiuderà, infine, con alcune conclusioni in ordine all'opportunità di regolare il marketplace lending nel contesto di un più generale ripensamento delle attuali strategie normative di regolazione e di supervisione finanziaria, reso necessario per far fronte alle opportunità e ai rischi che l'innovazione tecnologica porta con sé.

 

Autori
Antonella Sciarrone Alibrandi - Ordinario di diritto bancario, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (antonella.sciarrone@unicatt.it)
Giuliana Borello - Ricercatore di economia degli intermediari finanziari, Università di Verona (giuliana.borello@univr.it)
Roberto Ferretti - Studio Legale Bonora e Associati e Arbitro Bancario Finanziario (r.ferretti@studiobonora.it)
Francesca Lenoci - Post-Doctoral Researcher, Università Cattolica del Sacro Cuore (francescadaniela.lenoci@unicatt.it)
Eugenia Macchiavello - Professore a contratto di diritto bancario, Università degli studi di Genova; assegnista di ricerca, Università degli studi di Roma Tre (eugenia.macchiavello@unige.it)
Francesca Mattassoglio - Ricercatore di diritto dell'economia, Università degli studi di Milano Bicocca (francesca.mattassoglio@unimib.it)
Federico Panisi - dottorando di ricerca, Università degli studi di Brescia (f.panisi@unibs.it)

Si ringraziano Giuseppe D'Agostino e Pasquale Munafò (Consob) e gli altri partecipanti del gruppo di lavoro FinTech per gli utili commenti. Si ringraziano inoltre gli operatori che hanno partecipato alle interviste e risposto alle nostre domande. Errori e imprecisioni sono imputabili esclusivamente agli autori. Le opinioni espresse nel lavoro sono attribuibili esclusivamente agli autori e non impegnano in alcun modo le istituzioni di appartenenza.

JEL Classifications: D18, E51, G21, G23, G24, G28, G29, G38, K12, K20, K22, K24, L14, L22, O16, O17.

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ISBN 9788894369748