Brexit - Post accordo

Brexit

Dal 1° febbraio 2020 il Regno Unito non è più membro dell'Unione Europea, dopo la ratifica dell'accordo di separazione del 30 gennaio 2020 tra Londra e Bruxelles. L'accordo aveva previsto un periodo di transizione - terminato il 31 dicembre 2020 - durante il quale applicare la normativa europea come se il Regno Unito fosse ancora parte dell'Unione Europea. L'accordo prevedeva, inoltre, la garanzia della continuità della normativa relativa ai servizi finanziari, bancari e assicurativi. Durante il periodo transitorio, Unione Europea e Regno Unito hanno negoziato i successivi rapporti bilaterali, sulla base della dichiarazione politica collegata all'accordo di recesso già approvato. Durante i negoziati la UE ha disciplinato in modo transitorio i rapporti con il Regno Unito in aree tematiche prioritarie. L'Italia, in particolare, ha approvato il Decreto-Legge 25 marzo 2019, n. 22, convertito dal Parlamento nella legge 20 maggio 2019, n. 41, contenente misure (si veda il Capo II, Sezione I) atte a garantire la continuità di intermediari e mercati in caso di uscita no-deal del Regno Unito dall'Unione Europea. Oggi queste misure non sono più applicabili. Analoghe misure erano state adottate dalle Autorità di altri Stati e da altri soggetti per evitare i rischi connessi ad un'uscita " senza accordo" (no deal) del Regno Unito dall'Unione Europea.

Il quadro è mutato a seguito dell'accordo di principio raggiunto il 24 dicembre 2020, dai negoziatori dell'Unione Europea e del Regno Unito, sul testo di un nuovo "Accordo di commercio e cooperazione" per disciplinare le relazioni reciproche dopo il recesso del Regno Unito dall'Unione europea, ratificato da entrambe le parti in vista della sua applicazione provvisoria a partire dal 1° gennaio 2021. Da questa data, la Brexit avrà rilevanti implicazioni sulla prestazione dei servizi finanziari ai clienti europei da parte degli intermediari britannici. Questi ultimi non potranno più operare in Italia in base al principio del mutuo riconoscimento e potranno prestare servizi di investimento solo se avranno ottenuto una nuova autorizzazione in Italia in base al vigente regime domestico per le imprese di paesi terzi.

Nel corso del 2020, le autorità italiane ed europee hanno intensificato gli sforzi per limitare i possibili disagi per i clienti. La Consob ha più volte richiamato l'attenzione degli intermediari britannici a un'ordinata gestione delle mutate condizioni operative discendenti dalla Brexit e si è rivolta anche ai clienti di tali intermediari, invitandoli, tra l'altro, a verificare di avere ricevuto un'informazione adeguata.

Per assicurare un'ordinata gestione di questo processo, l'art. 22 del decreto-legge "Milleproroghe" ha infine previsto norme specifiche a tutela dei clienti di intermediari aventi sede nel Regno Unito.

Brexit - Documenti Consob post accordo

Provvedimenti della Consob adottati successivamente all'accordo del 30 gennaio 2020
  1. Comunicazioni e richiami di attenzione
  2. Comunicati stampa

Brexit - Documenti Consob pre accordo

Provvedimenti della Consob adottati per uno scenario di Brexit senza accordo non più rilevanti e applicabili
  1. Delibere, comunicazioni e richiami di attenzione
  2. Comunicati stampa
  3. Estratti dal notiziario "Consob Informa"
  4. Studi

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VEDI ANCHE

titolo vedi anche Brexit - trattati e accordi

Brexit - Trattati e accordi

Brexit - Audizioni e interventi

Brexit - Audizioni e interventi

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Brexit - Le principali scadenze (vedi anche)

LE PRINCIPALI SCADENZE

30 giugno 2020
Termine ultimo per estendere il periodo di transizione, iniziato il 31 gennaio 2020 con l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, con scadenza prevista al 31 dicembre 2020.

31 ottobre 2020
Data ipotizzata dai negoziatori per arrivare ad un accordo che poi dovrà essere ratificato.

24 dicembre 2020
Raggiunto un "accordo di principio" sul testo di un nuovo "Accordo di commercio e cooperazione" per disciplinare le relazioni reciproche dopo il recesso del Regno Unito dall'Unione europea.

31 dicembre 2020
Inizio delle nuove relazioni tra Regno unito ed Unione europea.