Comunicato stampa del 6 agosto 2025 (Quaderno Fintech 15) - AREA PUBBLICA
L'intelligenza artificiale può dare un impulso positivo alle attività di vigilanza sui mercati finanziari, assicurando maggiore celerità ed efficienza nelle analisi. L'impiego dei sistemi di IA, tuttavia, deve rimanere subordinato alla valutazione umana, garantendo piena tracciabilità e spiegabilità dei processi decisionali e dei risultati ottenuti nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone, fra i quali quello di non discriminazione, di difesa e di accesso agli atti.
Questa, in estrema sintesi, la conclusione cui arriva l'ultimo Quaderno FinTech della Consob, Riflessioni in tema di intelligenza artificiale e attività di vigilanza, pubblicato oggi sul sito www.consob.it
Nello studio le autrici - Paola Deriu, responsabile della Divisione studi e strategie regolamentari della Consob, e Stefania Racioppi, dottoranda in Diritto pubblico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università La Sapienza di Roma – evidenziano opportunità e rischi del SupTech (Supervision&Technology), ovvero l'uso di strumenti di intelligenza artificiale nella supervisione finanziaria, alla luce delle esperienze maturate dalla Consob e da altre Autorità di vigilanza all'estero nonché del quadro normativo di riferimento in ambito nazionale ed europeo.
Il ricorso ai sistemi di IA viene riconosciuto come un fattore propulsivo della vigilanza. Al tempo stesso, però, la portata delle applicazioni viene circoscritta, ad oggi, al ruolo di "assistente digitale" in particolare per la funzione diagnostica e predittiva delle anomalie di mercato a supporto dell'analista/decisore umano cui spetta l'ultima parola.
Il SupTech, sostiene il Quaderno, porta con sé non solo innovazione tecnologica, ma anche una trasformazione culturale. Lo studio mette in luce la necessità di nuove competenze, nuovi assetti organizzativi e una governance dei dati all'altezza delle sfide poste dall'ecosistema digitale. Il lavoro adotta un approccio multidisciplinare, intrecciando profili giuridici, economici e tecnico-scientifici, nella prospettiva di una vigilanza sempre più data-driven e fondata su evidenze.
La pubblicazione rappresenta un'occasione di riflessione per tutte le amministrazioni pubbliche interessate a valutare, con approccio critico e consapevole, l'adozione di strumenti di intelligenza artificiale nei propri processi decisionali.